E A Muntagna, a cura di Nadia Ruju ed edito da Edit.it, il volume scelto per lappuntamento-laboratorio con i bambini che si è svolto al Monastore del monastero dei Benedettini. Organizzato da Officine culturali in collaborazione con le blogger di Matte da leggere, Carla Condorelli e Mariangela Di Stefano, vuole essere solo uno dei tanti incontri di cui lassociazione culturale universitaria si fa promotrice. «Non solo abbiamo deciso di organizzare un appuntamento al mese con lo scopo di promuovere la letteratura afferma Claudia Cantale di Officine culturali festeggiamo anche il primo anniversario dellappuntamento con i libri avviato lanno scorso», aggiunge. Lo scopo è quello di aprire lo spazio allinterno del monastero al territorio, «nonché valorizzare il lavoro di chi ama davvero i libri», continua Claudia.
Una ventina i bambini dai quattro ai dieci anni che hanno partecipato. Due i momenti previsti: il primo di ascolto, laltro di pratica. A Muntagna infatti è un libro illustrato che, attraverso immagini fatte con un mix di tecniche diverse, mette in scena miti e leggende sullEtna, senza dimenticare di esaltarne le bellezze del territorio. Durante la prima fase del laboratorio dunque, spazio ai racconti di alcune delle leggende legate alla Muntagna. Da Colapesce ai Ciclopi, queste storie attirano molto lattenzione dei più piccoli. Con grande soddisfazione dei genitori che li hanno accompagnati e delle organizzatrici del laboratorio, inoltre, diversi sono i piccoli etnei che dimostrano di conoscere già queste storie. «Me lha raccontata la mia maestra», dice una di loro. «Io lo sapevo già che Colapesce veniva trasformato in pesce», aggiunge un altro. «E certo che i Ciclopi non ci vedono bene, hanno un occhio solo!», dice ancora uno dei bimbi.
La seconda fase è creativa: ai bambini il compito di creare la propria Etna. Via libera alla fantasia dunque, tra collage con cartoncini, carte di caramelle, pennarelli, colla e matite a cera. «Mi piace molto sperimentare varie tecniche e, come lo faccio io, lo faccio fare a loro», afferma Nadia Ruju che da anni ormai organizza corsi e progetti per bambini, anche in collaborazione con le scuole.
Il volume presentato, editato nel 2010, è il frutto di un lavoro di tesi che poi si è trasformato in una pubblicazione. E al centro dell’illustrazione non poteva che esserci lEtna. «Ho scovato storie e leggende fantastiche, conosciuto il territorio etneo come non mai e parlato con vecchi e appassionati che mi hanno fatto apprezzare ancora di più quella che è considerata una divinità. LEtna, per tutti femmina, se da una parte è vista come madre che dà vita e nutre, dallaltra se ne ha un po di paura e viene definita vipera sutta u cuscino». Tante anche le leggende che l’autrice non conosceva. «La pantofola della Regina, legata all’ammiraglio Nelson ad esempio, o anche Rosemarine e Mascali», dice.
Dalla pubblicazione del libro sono iniziati per Ruju i laboratori e un lavoro più strutturato nel campo dellillustrazione. «In Italia però, – lamenta non cè molto spazio per lillustrazione per adulti, è sempre legata al mondo dellinfanzia ma, come dimostra A Muntagna, vanno bene per tutti», conclude.
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