Continua a restare appeso a un filo il destino dell'istituto destinato a essere estinto. I dipendenti intanto vantano 34 mensilità arretrate. L'idea è quella di prorogare il commissariamento e costituire un nuovo ente che si occupi dei servizi socio assistenziali. «Lavoreremo con i sindacati in tempi brevi», spiega il sindaco
Ipab Paternò, vertice per destino istituto pubblico «Proroga commissario e idea società alternativa»
Proroga del commissariamento e creazione di una società alternativa che si occupi dei servizi socio assistenziali e degli ospiti dell’Ipab. È questa una delle soluzioni finite al centro di un incontro per risolvere i problemi dell’istituto Salvatore Bellia di Paternò. L’ente pubblico, destinato alla liquidazione, ha 16 dipendenti che vantano 34 mensilità arretrate e un debito che si aggirerebbe intorno ai due milioni di euro. Al vertice hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisil e Uil. Carmelo Distefano, Angelo Corsaro e Roberto Prestigiacomo si sono seduti accanto al sindaco Mauro Mangano e al commissario regionale Giovanni Riggio. Con loro anche una rappresentanza di dipendenti. Durante la riunione è stata confermata l’invio, da parte della Regione siciliana, della richiesta di estinzione dell’Ipab. Tuttavia l’amministrazione ha chiesto e ottenuto dal governo Crocetta altro tempo, per mettere in atto una soluzione.
«Ho chiesto di prorogare per alcuni mesi il commissariamento – spiega il sindaco Mangano -. Sono diverse le priorità su cui stiamo lavorando: mantenere la funzionalità della struttura, trovare una soluzione per la costituzione di una società che, nel complesso della gestione dei servizi socio assistenziali, gestisca anche gli ospiti del Bellia. Mi sono impegnato coi sindacati di inviargli una bozza dello statuto di questa costituenda società in tempi brevi e assieme ci si lavorerà». Disillusi e demoralizzati i dipendenti «Speriamo che sia la volta buona – spiega Angela Rizzo – ma tra le mani non abbiamo nulla di concreto. Il commissario ci ha comunicato che se entro il 31 dicembre non ci sarà nulla, l’Ipab chiuderà». Sono invece apparsi parzialmente soddisfatti i sindacati: «Possiamo dire che c’è un pizzico di ottimismo, soprattutto alla luce di quello che ha affermato il sindaco- specifica Carmelo Distefano -. Aspettiamo nel dettaglio la proposta del primo cittadino e nel contempo abbiamo chiesto al commissario e al sindaco di anticipare le somme per pagare altri stipendi».
Il commissario Giovanni Riggio ha precisato che prossimamente il patrimonio dell’Ipab ( pari a oltre quattro milioni) verrà scorporato: «La sede istituzionale di via Nicolosi dovrebbe proseguire l’attività, mentre l’altra restante parte del patrimonio dovrebbe essere posta in liquidazione. In caso di vendita i soldi serviranno per saldare i debiti e cioè gli stipendi dei lavoratori, i loro contributi e le fatture dei fornitori».