Il disegno di legge che riconosce la condizione di insularità ha avuto l‘approvazione di Camera e Senato. Un passaggio importante per gli abitanti di Sicilia e Sardegna, ma anche per chi vive nelle isole minori, che devono fare i conti con gli svantaggi derivanti dalla mancanza di collegamenti via terra e molte spese su biglietti e caro carburante. A gravare sulla condizione dei milioni di isolani è anche la mancanza di strutture. Oggi, dopo i pareri positivi dei due rami del parlamento, si segna un passo in avanti affinché la condizione di insularità venga riconosciuta dalla Costituzione. A commentare la novità dell’iter a MeridioNews è il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Economia Gaetano Armao. «È passato il disegno di legge costituzionale – afferma Armao – Siamo già a metà del quadro. Nei prossimi mesi ci sarà la seconda lettura delle Camere, un passaggio formale, e poi avremo l’insularità in Costituzione».
Che, nei fatti, riconoscerebbe l’eguaglianza degli abitanti delle Isole rispetto a chi vive nel resto della Penisola. «La condizione di insularità comporterebbe la defiscalizzazione per le attività e per i privati, andrebbe ad abbattere alcuni costi sui trasporti e sul carburante e su tutti quegli aspetti che aumentano le distanze tra le isole e il resto d’Italia». Quando la misura sarà concretizzata ci potrebbe essere nell’immediato una riduzione dei costi sui titoli di viaggio. Non sono previste misure dirette per la realizzazione del ponte sullo Stretto, ma «è chiaro che il riconoscimento ne rende ancora più urgente la realizzazione – specifica Armao – La perequazione infrastrutturale, infatti, impone proprio che lo Stato intervenga per garantire il riequilibrio e abbattere i costi che i siciliani devono sostenere ogni anno per gli spostamenti».
L’iter per il riconoscimento costituzionale è più che avviato e secondo il vicepresidente del governo Musumeci non ci dovrebbero essere ostacoli all’approvazione: «Ormai siamo in dirittura d’arrivo – conclude – Credo che prima dell’autunno si possa chiudere la partita». Il riconoscimento delle peculiarità delle isole e il superamento degli svantaggi derivanti dalla condizione d’insularità con la proposta di modifica dell’articolo 119 della Costituzione riguarda anche gli abitanti della Sardegna e si aggiunge ai 100 milioni di euro già assegnati dalla legge di bilancio 2022 alle due isole maggiori. «Costituiscono solo il primissimo stadio di quella compensazione economica necessaria per far fronte al divario e agli oneri occulti che gravano su ogni cittadino o impresa – conclude Armao – restituendo a siciliani e sardi un diritto fondamentale nel Paese europeo con il più alto numero di cittadini insulari nell’Unione».
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