Un avviso pubblicato oggi sul sito del Comune di Catania annuncia la partenza delle procedure per la realizzazione del piano regolatore generale della città di Catania. Il documento che dovrebbe sostituire quello attualmente in vigore, vecchio di mezzo secolo
Inizia la strada per il nuovo piano regolatore Avviata ricerca di personale per l’Urbanistica
«Oggetto: redazione del nuovo piano regolatore della città di Catania. Acquisizione di studi di settore e specialistici». È un avviso pubblico per cercare personale (che provenga da altre pubbliche amministrazioni) il primo passo di Palazzo degli elefanti verso la realizzazione del nuovo piano regolatore generale del Comune. Il documento è stato pubblicato poco fa sul sito istituzionale del municipio ed è una semplice manifestazione di interesse: è indirizzata al personale tecnico specializzato nel settore urbanistico e che se ne sia occupato in città con almeno centomila abitanti.
Attualmente, a normare lo sviluppo del capoluogo etneo è il Prg Piccinato, dal nome di Luigi Piccinato che lo ha redatto tra il 1961 e il 1964, per poi vederlo approvare nel 1969. Si tratta, quindi, di uno strumento vecchio di mezzo secolo e ancora non sostituito. Nonostante i tentativi fatti dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli. Nel quinquennio del primo cittadino Enzo Bianco, il progetto di un prg cittadino era stato accantonato di fronte all’idea di un piano regolatore metropolitano, che coinvolgesse, cioè, anche l’hinterland. Non si era però andati oltre le intenzioni.
Adesso il Comune chiede «studi di settore e specialistici» sui meccanismi di attuazione dei prg, sulla mitigazione di rischi sismici e climatici e sull’interazione tra pianificazione comunale e metropolitana. C’è poi un aspetto relativo al trasporto pubblico e alla sua influenza sullo sviluppo urbano. «L’incarico – si legge ancora nel documento – prevede anche la partecipazione agli incontri con i competenti stakeholder dei diversi settori». I dipendenti pubblici che rispondano ai requisiti hanno una settimana di tempo per inviare il proprio curriculum, anche se «per la collaborazione non è prevista alcuna indennità o incentivo di qualsivoglia natura, ai sensi della normativa vigente».