Infermieri da tutta la Sicilia riuniti di fronte all’assessorato Nursind: «Ricordiamo i nostri caduti e chiediamo garanzie»

«Una rosa per ogni collega caduto sul campo», così recita uno dei tanti striscioni a cornice del flash-mob messo in atto dagli infermieri aderenti al sindacato Nursind in piazza Ottavio Ziino, di fronte al palazzo che ospita l’assessorato regionale alla Salute. Un evento partecipato, con una settantina di operatori sanitari provenienti da tutta la Sicilia che si sono inginocchiati sulle magliette che portano ognuna il nome delle vittime riponendoci sopra una rosa. «Né angeli né eroi, ma professionisti della salute», questo il titolo del flash-mob. E a osservare con loro il minuto di silenzio c’era anche l’assessore regionale Ruggero Razza.

«Sono qui per ringraziarvi per questo momento di incontro e per questa iniziativa per ricordare quanti medici, infermieri, operatori della sanità, in questa enorme emergenza internazionale hanno perso la vita. Oggi la giornata è dedicata a questo» dice Razza, che promette al sindacato un incontro in cui affrontare i temi caldi al momento per la categoria, come prosecuzione delle procedure di assegnazione. 

Ma il Nursind chiede anche che la Regione si faccia portavoce sui tavoli romani delle istanze degli infermieri. «Il governo regionale deve farsi carico a livello nazionale per cercare di garantire un contratto dignitoso che dia veramente riscontro al valore che ha la professione infermieristica oggi all’interno del panorama sanitario nazionale – spiega Salvatore Vaccaro, vicesegretario nazionale del Nursind – Siamo qui a commemorare i caduti del Covid-19 e a chiedere per loro che hanno lottato al servizio dei cittadini e per coloro che continuano a lottare per la salute pubblica, perché possano farlo con i dispositivi di protezione individuali adeguati per potersi proteggere».

Un tema, quello dell’assenza dei Dpi per il personale ospedaliero, specie nella prima fase dell’emergenza Covid, rimarcato anche dal coordinatore regionale del sindacato, Claudio Trovato. «Abbiamo cercato di fare del nostro meglio assistendo la popolazione e garantendo la qualità delle cure – dice – Adesso la fase acuta è scemata e i Dpi ci sono ma le aziende sanitarie devono capire che è necessario mettere la sicurezza dei lavoratori al primo posto».


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