Incidente sull’autostrada Palermo-Messina: le quattro morti potevano essere evitate?

IL NOSTRO DUBBIO – CHE ABBIAMO AVANZATO IERI E CHE OGGI CIRCOSTANZIAMO MEGLIO – E’ CHE L’EX PRESIDENTE DEL CAS, PATRIZIA VALENTI,  OGGI ASSESSORE REGIONALE, AVESSE PREVISTO UNA GARA D”APPALTO PER I SEGNALATORI ESTERNI DI INCIDENTI DENTRO LE GALLERIE

Ieri, commentando l’incidente con quattro avvenuto nell’autostrada Palermo-Messina, dentro la galleria Cefalù-Castelbuono, abbiamo accennato alle possibili responsabilità di chi gestisce questa autostrada, con particolare riferimento al Cas, sigla che sta per Consorzio autostrade siciliane.

Ieri ci siamo limitati a sollevare qualche dubbio. L’abbiamo fatto perché chi scrive, nel febbraio del 2011, ha firmato un’inchiesta per i Quaderni de L’Ora che affrontava proprio il tema delle autostrade siciliane gestite – anzi, mal gestite – dal Cas. La nostra attenzione si era concentrata anche sull’autostrada Palermo-Messina, completata frettolosamente nei primi anni del 2000 e poi abbandonata.

In tale inchiesta abbiamo accertato e scritto che, dai primi anni del 2000, in questa autostrada non erano state effettuate manutenzioni. Il numero di incidenti che si verificavano in quegli anni era così elevato che, a un certo punto – caso unico in Italia – la compagna di assicurazioni aveva disdettato il contratto.

In quello’occasione ci siamo occupati anche delle gallerie. Per la cronaca, l’autostrada Palermo-Messina è piena di viadotti e gallerie perché il tracciato attraversa un’ampia zona della Sicilia particolarmente sofferta.

Siamo andati a controllare tra gli appunti che abbiamo conservato perché ricordavamo, in particolare, un intervento dell’allora presidente del Cas, Patrizia Valenti, oggi assessore regionale alle Autonomie locali.

(a destra, foto di patrizia Valenti tratta da castelvetranoselinunte.it)

La dottoressa Valenti è persona estremamente seria e corretta. Da presidente del Cas – ruolo che ha occupato per meno di due anni, se non ricordiamo male, tra il 2008 e il 2009 – ha provato in tutti i modi a mettere un po’ d’ordine nel Consorzio autostradale siciliano che, come già ricordato, fa capo all’Amministrazione regionale.

Oltre che avviare le manutenzioni delle autostrade e a provare a eliminare tutte le storture amministrative che ha trovato, la dottoressa Valenti ha avviato una serie di azioni per mettere in sicurezza le gallerie.

Per la cronaca, l’azione dell’allora presidente del Cas è stata particolarmente incisiva: tanto incisiva che, a un certo punto, è stata anche oggetto di minacce.

Se non ricordiamo male, tra le tante azioni meritorie messe in campo dalla dottoressa Valenti, ci dovrebbe essere anche la messa in sicurezza delle gallerie. O meglio – per essere precisi – la realizzazione di un sistema di allarme che,in caso di incidente all’interno delle gallerie, avrebbe avvertito gli automobilisti già duecento metri prima di imboccare le gallerie.

Se questa storia è vera – il nostro è soltanto un ricordo – con la presenza di questi segnalatori posti un centinaio di metri prima dell’imbocco della galleria Cefalù-Castelbuono, le persone che sono morte nell’incidente sarebbero, con molta probabilità, ancora vive.

Noi ricordiamo che la dottoressa Valenti ci raccontò delle tante cose fatte nel periodo in cui è stata al vertice del Cas. E ricordiamo anche l’attenzione che aveva posto alle gallerie. E ricordiamo anche che, poco prima di andare via dal Consorzio autostrade siciliane – rimossa in tutta fretta dall’allora Governo regionale retto da Raffaele Lombardo, che aveva, appunto, fretta di assegnare la poltrona a un proprio sodale – aveva appaltato alcune opere che riguardavano le sicurezza delle gallerie.

C’era anche un appalto per i segnalatori di incidenti dentro le gallerie? Noi ricordiamo di sì: ma il nostro è solo un ricordo e gli appunti non ci aiutano molto.

Sarebbe interessante capire – se quello che ricordiamo noi è giusto – che fine hanno fatto questi segnalatori di incidenti dentro le gallerie.

Da quello che abbiamo visto e sentito – con l’incidente avvenuto dentro la galleria Cefalù-Castelbuono – questi segnalatori non ci sono. Ci sono, invece, i morti. Che con questi segnalatori avrebbero potuto essere evitati.


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