Si tratta di dipendenti comunali ai quali la Procura della Repubblica ha notificato l'avviso di conclusione indagini. Vengono ipotizzati i reati di truffa aggravata, anche in concorso, e falsa attestazione di servizio
Inchiesta su assenteismo a Termini Imerese Chiesto processo per furbetti del cartellino
Si va verso il processo nei confronti di 22 furbetti del cartellino di Termini Imerese. Si tratta di dipendenti comunali ai quali la Procura della Repubblica ha notificato l’avviso di conclusione indagini. Vengono ipotizzati i reati di truffa aggravata, anche in concorso, e falsa attestazione di servizio. L’operazione si chiama L’ora legale, come il film di Ficarra e Picone girato proprio nel centro cittadino del Palermitano. Si sono rivelati utili soprattutto i risultati di un prolungato servizio di riprese: sono stati così individuati e seguiti decine di impiegati che timbravano il cartellino falsificando gli orari di entrata e di uscita. Poi si allontanavano e alcuni andavano a svolgere altre attività.
Uno avrebbe perfino utilizzato l’auto di servizio. I carabinieri hanno incrociato le immagini di un sistema di video sorveglianza opportunamente occultato con l’analisi dei tabulati delle presenze. Alcuni impiegati sono stati anche pedinati. L’indagine ha individuato un gruppo di dipendenti comunali che avrebbero manipolato il sistema di rilevamento delle presenze scambiandosi i badge personali.
In un video uno dei dipendenti viene riprese mentre si avvicina al terminale e timbra le presenze di cinque colleghi che invece erano assenti o impegnati in altre attività durante l’orario di servizio. Alcune immagini riprendono uno degli impiegati che con una ramazza in mano svolge lavori di pulizia in un condominio. Nel settembre 2017 il gip del Tribunale ha imposto a 15 dei 22 indagati l’obbligo di firma quotidiana, per alcuni dei quali è stato poi revocato. Un altro è stato sospeso per sei mesi e poi licenziato. Sfruttando le sue competenze tecniche, il funzionario si sarebbe introdotto nel sistema informatico del Comune e, modificando l’orario del terminale di rilevazione delle presenze, avrebbe inserito, in qualunque momento della giornata, la timbratura di inizio o fine servizio.