Il corteo, organizzato dal Coordinamento Studenti Medi Palermo, è partito da piazza Verdi per raggiungere la prefettura. Una delegazione ha chiesto di incontrare il prefetto per chiedere la liberazione dell'universitario arrestato nei giorni scorsi dalla Digos. In piazza cori e slogan contro la riforma Renzi-Giannini
In piazza contro Buona Scuola e per Gianmarco libero Centinaia di studenti invadono la città, traffico in tilt
In piazza contro la Buona Scuola e per Gianmarco libero. Dopo la mobilitazione dello scorso 9 ottobre, gli studenti scendono di nuovo in strada per una scuola che «anziché annichilire le nostre coscienze attraverso la competizione, il merito, un sapere di tipo nozionistico, sia il motore caldo per la costruzione di un mondo presente e futuro migliore» dice Michele Minardi. Il corteo, organizzato dal Coordinamento Studenti Medi Palermo, è partito da piazza Verdi. In testa uno striscione con su scritto: «All’assalto del futuro! Vogliamo tutto! Gianmarco Libero!».
Un lungo serpentone che con cori e interventi al megafono ha raggiunto la prefettura per chiedere a gran voce la liberazione di Gianmarco, l’universitario arrestato nei giorni scorsi dalla Digos per gli scontri avvenuti durante una manifestazione contro CasaPound a Cremona. Una delegazione di studenti medi e universitari ha chiesto di incontrare il prefetto per «fare pressione affinché Gianmarco possa uscire al più presto dal carcere e tornare tra i suoi compagni, amici e colleghi». In prefettura hanno portato l’appello per la liberazione del giovane studente, firmato da tantissime personalità accademiche, della cultura e dell’arte e da associazioni, realtà sindacali e di base.
Ma la manifestazione, che ha mandato in tilt il traffico nel cuore di Palermo, è stata anche l’occasione per ribadire la ferma opposizione nei confronti della riforma targata Renzi-Giannini e della sua attuazione concreta. Dito puntato contro il governo nazionale che trasforma «le nostre scuole in azienda, imponendo la figura del preside-manager e spacciando l’alternanza scuola-lavoro per formazione quando in realtà sappiamo benissimo che si tratta di lavoro gratuito». «Oggi siamo qui per ribadire con forza il nostro no nei confronti della Buona Scuola, perché crediamo sia un nostro dovere alzare la testa nel momento in cui ci vengono negati diritti – dice Simona Pezzella –. Così come ha sempre fatto anche Gianmarco, che nelle lotte per i diritti degli studenti si è sempre speso con generosità e determinazione». Al corteo, infatti, era presente anche uno spezzone universitario che ha sfilato dietro uno striscione con scritto «La tua libertà è la libertà di continuare a lottare! Gianmarco Libero!».