Superare il gap con gli altri quartieri e il centro storico, limitazione massima del consumo del suolo, attenzione alla mobilità e un piano esclusivo per la costa Sud. Sono questi i punti salienti attorno a cui si sviluppa l’articolato piano regolatore generale del Comune di Palermo che ieri pomeriggio è stato illustrato in una videoconferenza dal sindaco Leoluca Orlando, con la partecipazione dell’assessore alla Pianificazione urbanistica Giusto Catania e dell’assessore alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina. Il percorso, nato con una delibera sottoscritta dal Consiglio comunale sotto la sindacatura dello stesso Orlando, nel 2013, adesso potrebbe vedere il traguardo finale.
Il documento è maturato dopo un iter controverso: lo schema di massima è stato approvato nel 2016 per poi passare dal Genio civile, che ha dato i pareri soltanto lo scorso 21 febbraio. Un progetto che vuole essere di rottura con il Piano regolatore stilato da Vito Ciancimino nel 1962: quello che portò al famigerato Sacco di Palermo ricordato proprio per lo stravolgimento urbano all’insegna di un non indifferente aumento delle cubature. E se da un lato ci sono i buoni propositi dell’amministrazione di preservare gli immobili e valorizzare, anche con aree a verde, quei punti che dagli anni Trenta fino al 2006 hanno visto un importante incremento del cemento del 57 per cento, dall’altro ci sono le perplessità da parte dei consiglieri di opposizione. Su tutti il capogruppo della lega in Consiglio Igor Gelarda, che insieme colleghi ha guardato con diffidenza agli annunci del primo cittadino. «I vincoli al piano regolatore sono stati sempre aggiornati, ma al momento abbiamo assistito soltanto alle parole – spiega a MeridioNews – A un anno dalle elezioni, adesso l’amministrazione vuole fare il colpo finale facendo approvare il piano urbanistico a tutti i costi, accelerando i tempi: oggi Orlando invita a sbrigarci affinché tutto venga approvato».
Secondo Gelarda, quella del sindaco è una vera corsa contro il tempo, che rischierebbe di lasciare parecchie lacune su un tema importante. «Non ci dimentichiamo le conseguenze che possono generarsi da un’approvazione fatta in fretta – aggiunge – Quindi, dopo il passaggio in Consiglio, noi vogliamo avere tutte il tempo per decidere, onde evitare stranezze e anomalie. Non deve essere una condizione tassativa chiudere i tempi entro quest’anno. Possiamo approvarlo anche con altre amministrazioni».
Ma, al contrario dell’opposizione, il piano ecosostenibile viene avallato dalla maggioranza. Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune, vede nel nuovo strumento urbanistico la possibilità per un confronto politico. «Gelarda e i suoi colleghi più volte hanno affermato di voler vedere le carte, ma menomale che non sia così – replica Evola – Nessun politico potrebbe conoscere i particolari del Piano prima dell’arrivo in aula. Tra un mese potremo sostenere un dibattito e confrontarci sui dati».
Per Evola, l’amministrazione non ha nessuna fretta sull’approvazione. «Noi siamo contenti di poter far capire alla città la visione che noi abbiamo: senza preconcetti – va avanti la consigliera – Se non arriveremo a concludere tutti i passaggi quest’anno, saremo sempre soddisfatti di sostenere la tipologia di città che vogliamo. Tutti si dicono per una città più green: adesso vedremo gli altri da che parte staranno».
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