Il Giallo del Gallo, da Fiorello alle inchieste di Mineo Autore: «Finirà in tv. Ispirazione? Da Zagor e Ruzzle»

Lo avevamo lasciato con L’assassino scrive 800A, lo ritroviamo con il Giallo del gallo (Solferino). Il protagonista è sempre l’iracondo commissario Saverio Mineo, impegnato, suo malgrado, in delicate indagini tra Cinisi e Terrasini, in provincia di Palermo. Un personaggio solo apparentemente poco incline ai rapporti sociali e più propenso alla quotidiana lettura, e timbratura, degli articoli della Gazzetta dello Sport. Il suo papà letterario è sempre Ciccio Bozzi, autore di Rosario Fiorello ma anche sceneggiatore. «Si tratta di un sequel del primo libro, con una storia che unisce tutto», racconta Bozzi a MeridioNews. In L’assassino scrive 800A i casi risolti da Mineo erano quasi un contorno al personaggio, elementi di disturbo alla sua amata routine quotidiana. «Con Il Giallo del gallo abbiamo dei casi forti e appassionanti che prendono spunto da fatti e personaggi veri», continua Bozzi confermando la scelta di trasportare nei suoi testi caratteristiche e aneddoti della vita reale.  

La prima vicenda con cui dovrà fare i conti il commissario Mineo è stata ispirata inconsapevolmente da Nicola Pucci, pittore e amico di Bozzi. «Lui vive a Palermo e dentro casa, in un appartamento, ha un gallo e una gallina e da lì il titolo del libro. Da questo particolare ho ideato la storia di un omicidio che Mineo dovrà risolvere». Il secondo delitto si affianca alla passione dell’autore per i giochi di parole. «Sono un grande appassionato di Ruzzle, il gioco in cui bisogna formare le parole in cui sono quasi imbattibile – spiega Bozzi – Lo scorso anno, mentre camminavo per le strade di Terrasini, ho letto il nome dell’opera Turandot che è l’anagramma di ruttando. Così ho pensato di costruire un caso tutto basato sui giochi di parole».

L’ultimo caso, forse il più importante – tanto che la casa editrice Solferino voleva farne un libro a parte – si intitola Mineo contro il vampiro. «Mi hanno ispirato i vecchi giornaletti e un fumetto che si intitolava Zagor contro il vampiro. Così, ho pensato a una storia in cui viene ritrovato il corpo di una donna senza un goccio di sangue. Alla fine, si scoprirà se dietro c’è un vampiro oppure no». Rispetto al primo libro, lo stile di Bozzi è un po’ cambiato con una maggiore attenzione ai dettagli che compongono la scena. In mezzo, ci sono aneddoti e racconti del commissario. Uno di questi riguarderà El Trinche, appellativo del calciatore argentino Tomàs Carlovich. Diventato famoso non solo per le sue abilità in campo ma per «avere ricevuto la benedizione da un certo Diego Armando Maradona».

Saverio Mineo, però, non si limiterà a essere letto. Presto, probabilmente già nel 2022, andrà in televisione con una serie dedicata su una grande piattaforma multimediale. «Il progetto prosegue e arriveremo a questo traguardo – conclude Bozzi – Credo fermamente che Mineo possa arrivare in tv».

Dario De Luca

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