Una lettera firmata da tutti i consiglieri comunali e inviata al sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi. «Inaccettabile che i cittadini subiscano anche la beffa di un aumento tributario»
Il Consiglio vuole partecipare ai vertici su aumento Tari «Pronti a protestare contro le inerzie delle istituzioni»
Una lettera firmata da tutti i consiglieri comunali di Catania e inviata al sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi per chiedere di partecipare ai confronti con il Governo e la Regione per scongiurare l’aumento della Tari. Un rincaro del 18 per cento sulla tassa dei rifiuti che, pur non essendo stato votato durante l’ultima seduta del civico consesso, è stata al centro di un dibattito molto acceso che ha visto davanti a Palazzo degli elefanti anche le proteste di un gruppo di cittadini.
«È indispensabile – si legge nella lettera firmata dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione e da tutti i consiglieri – che il Governo e il Parlamento, nazionale e regionale, si facciano urgentemente carico del problema e adottino provvedimenti utili a scongiurare questo ulteriore aumento tariffario verso la cittadinanza catanese e siciliana, raccogliendo le sollecitazioni che arrivano dagli enti locali e dai consigli comunali, organi che meglio di ogni altra espressione istituzionale conoscono le concrete necessità dei siciliani; per quanto ci riguarda, se necessario, non esiteremo a recarci a Palermo o Roma per protestare contro l’eventuale inerzia delle istituzioni».
Nella delibera proposta lo scorso 29 giugno (e poi ritirata dall’amministrazione per lo slittamento dei termini di approvazione), l’aumento della Tari è motivato con i costi più alti di discarica. «È inaccettabile – scrivono i consiglieri – che a fronte di un evidente malfunzionamento dei meccanismi di conferimento dei rifiuti, alla base delle gravi emergenze che hanno segnato la città di Catania e di molti altri comuni siciliani, si aggiunga la beffa di un aumento tributario per i cittadini, già stremati dai forti incrementi del costo della vita».