Il militare, oggi colonnello, difende mario mori
Il Capitano Ultimo: “L’antimafia è un business”
IL MILITARE, OGGI COLONNELLO, DIFENDE MARIO MORI
L’antimafia? Un business. La trattativa Stato-mafia? Una pagliacciata. Delegittimare lo Stato? Un’azione criminale. Lo dice il capitano Ultimo, alias Sergio De Caprio, 52 anni, che nel frattempo e’ diventato colonnello dei carabinieri e vicecomandante del Noe, Nucleo operativo ecologico, in un’intervista pubblicata da Panorama in edicola da domani.
Il carabiniere che il 15 gennaio di 20 anni fa arresto’ Toto’ Riina non risparmia critiche a chi, ”in nome della lotta alla mafia, ha voluto costruirsi una carriera”.
L’ufficiale dell’arma sostiene – dice Panorama – che l’ipotesi di una trattativa tra Stato e mafia e’ una pagliacciata e che chi rompe il fronte della lotta alla criminalita’ organizzata fa soltanto il gioco dei boss. Per questo non esita a schierarsi insieme ai suoi uomini a fianco del presidente della Repubblica. De Caprio difende il suo ex capo Mario Mori dalle accuse di essere complice della mafia: ”A Mori va tutta la mia solidarieta’. Anche perche’ la lotta alla mafia non la fanno Giovanni Brusca e i collaboratori di giustizia, ma le persone oneste, i carabinieri, i poliziotti che ogni giorno stanno sulla strada e collaborano con i bravi magistrati. La giustizia la fanno le persone e mi sembra che parecchie persone da diversi anni facciano carriera agitando il suo nome (Mori, ndr) e usando la loro funzione pubblica per fare politica, scrivere libri, partecipare a convegni, organizzare spettacoli: tutto cio’ e’ gravissimo e non e’ persecuzione, ma eversione”.
Ultimo ricorda anche Giovanni Falcone: ”Tanti suoi colleghi lo odiavano e lo hanno distrutto come uomo e come magistrato. Lo hanno sovraesposto. Lo hanno indicato come bersaglio alla mafia. E Toto’ Riina ha saputo colpire. In questo senso, si possono considerare i mandanti morali della strage di Capaci”.