I Cobas: “Nella Regione ci sono tanti Filippo Basile e solo qualche ladro di biglietti dei musei”

Quest’anno la ricorrenza di Filippo Basile, ucciso 14 anni fa, è passato sotto silenzio. Basile era il capo del personale dell’allora assessorato regionale all’Agricoltura. Veniva ucciso il 5 luglio del 1999, come ricordano in una nota i sindacalisti dei Cobar Codir della Regione siciliana, “per aver fatto fino in fondo il proprio dovere in modo irreprensibile, ratificando, fra l’altro, la procedura di licenziamento di un altro dipendente che, successivamente, si rivelò essere il mandante dell’assassinio”.

“Questa triste ricorrenza – prosegue la nota del sindacato maggiormente rappresentativo tra i dipendenti della Regione – stride fortemente con le notizie di questi giorni che mettono in evidenza episodi di ‘banditismo’ da parte di taluni lavoratori regionali disonesti che sono un fenomeno da isolare, emarginare, colpire e condannare con tutte le forze e che offendono la memoria di chi ha dato anche la propria vita in nome della Regione siciliana”.

I Cobas Codir condannano l’ultimo episodio legato al furto dei biglietti d’ingresso nei musei e “per il quale il sindacato si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario per il danno all’immagine patito da tutti i lavoratori regionali”.

In proposito, il maggiore sindacato dei dipendenti regionali ricorda “che l’Amministrazione regionale ha una sua storia fatta di sacrificio, onestà e spirito di abnegazione e invita, perciò, il presidente Crocetta a non cadere nell’errore, traendo spunto da questi beceri episodi isolati, di estendere giudizi generalizzati nei confronti di interi ‘pezzi’ d’Amministrazione di cui lui è il capo e di cui deve essere in grado di condurre la governance in modo esemplare”.

In proposito, il sindacato Cobas-Codir sollecita il presidente Crocetta ad esprimersi con la medesima prudenza utilizzata, ad esempio, “in recenti dichiarazioni, quando le inchieste giudiziarie hanno coinvolto ambienti dell’attuale mondo politico”.

La realtà, purtroppo, come abbiamo scritto ieri, è che in questi giorni il presidente della Regione è impegnato ad alzare una coltro di fumo su fatti non esattamente eleganti che convolgono la gestione alto-burocratica della Regione e, perché no, lo stesso presidente della Regione.

Il furto di biglietti nei musei è un fatto grave, così come grave è lo sperpero di 50 mila euro in un viaggio in Canada non autorizzato. Ma ancora più grave è il parere, illegittimo e sbagliato, sulla dirigenza ‘esterna’ all’amministrazione. O le dimissioni del capo della Segreteria Tecnica della presidenza della Regione.

Il fatto che i media diano risalto al furto di biglietti nei musei, o al viaggio da 50 mila euro non fa certo venire meno la gravità di una gestione alto burocratica che definire approssimativa è eufemistico.

In ogni caso, a causa di questi polveroni, l’anniversario di Filippo Basile è stato ricordato, dal Governo regionale, nel peggiore dei modi possibili. Bene fanno i Cobas regionali a mettere i puntini sulle “i” in questo delicato passaggio politico.

 


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Quest’anno la ricorrenza di filippo basile, ucciso 14 anni fa, è passato sotto silenzio. Basile era il capo del personale dell’allora assessorato regionale all’agricoltura. Veniva ucciso il 5 luglio del 1999, come ricordano in una nota i sindacalisti dei cobar codir della regione siciliana, “per aver fatto fino in fondo il proprio dovere in modo irreprensibile, ratificando, fra l'altro, la procedura di licenziamento di un altro dipendente che, successivamente, si rivelò essere il mandante dell’assassinio”.

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