A parlare è Salvatore, fratello della 23enne che ha perso la vita lunedì scorso all'ospedale Policlinico di Palermo. Una morte che in poche ore ha scatenato una vera e propria psicosi in città. «Non aveva abitudini strane, come ho letto in qualche bel post, ha solo avuto la sfortuna di entrare in contatto con un batterio»
Gloria Allotta morta per insufficienza del surrene «Basta dipingere mia sorella come una untrice»
«La definizione ufficiale è stata Sepsi meningococcica iper acuta e sindrome di Waterhouse-Friderichsen». Salvatore Allotta racconta degli esiti delle analisi effettuate dai medici sul corpo della sorella. Una spiegazione che non avrebbe mai pensato di essere tenuto a dare, ma che ritiene doverosa visto il trattamento che, secondo il giovane di Belmonte Mezzagno, è stato riservato a Gloria, soprattutto a mezzo stampa e sui social. Dopo la diffusione, infatti, della notizia della morte per una presunta meningite in città si è creata una sorta di psicosi, con farmacie e Asp prese d’assalto e tentativi di ricostruzione minuziosi delle ultime ore di vita della ragazza. I posti frequentati, le persone incontrate.
«La morte è avvenuta ben prima della possibile meningite» Continua Salvatore Allotta «Il batterio, che verrà isolato entro 30 giorni, era in incubazione nelle vie aeree da diverso tempo. L’unico modo per trasmetterlo, o esserne contagiati, era uno scambio di fluidi – saliva, sangue, sudore – diretto, per cui molto difficilmente trasmissibile». E sulla parola diretto il giovane, supportato dai risultati dell’autopsia, ci tiene a porre l’accento. «Mia sorella era vaccinata contro la meningite, come lo sono anche io, e probabilmente per questo motivo la morte è avvenuta per insufficienza del surrene ed emorragie».
Nessun pericolo contagio, dunque, per quanti conoscevano o avevano anche solo incontrato Gloria, mentre per i membri della famiglia e le persone a lei più vicine è stata effettuata una profilassi per scongiurare ogni rischio. «La profilassi era necessaria solo per i familiari e persone a strettissimo contatto per evitare la diffusione, ed è già avvenuta lunedì notte, 20 minuti dopo la morte, a scopo precauzionale. Quindi tranquilli, mia sorella non era una untrice, come è stata praticamente descritta, non aveva chissà quali abitudini strane, come ho letto in qualche bel post, ed ha avuto solo la sfortuna di essere entrata in contatto con un batterio, che sarebbe potuto anche restare inerte per decine di anni all’interno del suo organismo non provocando alcun danno, e che però per una sfortunata catena di eventi fisici si è attivato uccidendola». Intanto il corpo di Gloria è stato restituito ai suoi cari e ha così potuto fare ritorno a Belmonte Mezzagno, dove si terranno i funerali alle 16.