Giornata mondiale contro il cancro, l’allarme della Lilt «Nel 2020 un milione e mezzo di screening in meno»

I’am, I will (Io sono, io farò) è lo slogan che è stato scelto per il triennio 2019-2021 dall’Unione
internazionale contro il Cancro. Una espressione concisa che mira a esortare alla
prevenzione. Come da vent’anni a questa parte, ricorre la giornata dedicata
alla lotta contro il cancro: un’occasione in più per ribadire questi concetti. Perché, nonostante da un anno a
questa parte il mondo debba fare i conti con la pandemia da Covid 19, il cancro esiste ancora, ma
fortunatamente non è più quel male incurabile di qualche decennio fa. 

Col tempo alcune tipologie
oncologiche sono state guarite o tenute sotto controllo attraverso screening ed esami. Trattamenti che
però, con il Covid 19, sono andanti diminuendo drasticamente nell’ultimo anno.
Aurora Scalisi, specialista in Oncologia e Ginecologia presso l’Asp di Catania, sottolinea i risultati importanti
di questi anni. «Rispetto al resto d’Europa, l’Italia è il Paese con più sopravvivenza dei malati dopo il quinto
anno dalla diagnosi, con più prospettive di guarigione – continua – Nel 2020 però si rischia di vanificare
questo dato perché abbiamo effettuato meno screening». 

Mentre si è dovuto fronteggiare il Covid, infatti,
dall’altro lato si sono effettuati 18 milioni di esami clinici generali in meno. Per quanto riguarda le malattie
oncologiche, nel 2020 sono stati effettuati stati 1 milione e mezzo di screening in meno rispetto all’anno
precedente di esami al colon retto, mammella e utero. «Tutto questo si traduce con diagnosi precoci non
riscontrate
, con conseguenze sulle prognosi e perfino sulla spesa sanitaria – continua la dottoressa -,
andando sicuramente a intaccare il dato della sopravvivenza dei malati». 

Scalisi è anche presidente della Lilt
(Lega italiana per la lotta ai tumori) di Catania. La lega conta 106 associazioni su tutto il territorio nazionale,
compresa la sede etnea di Belpasso, dove è possibile ricevere una visita senologica, un consulto
psicologico o un consiglio medico. Per una visita ambulatoriale, è possibile rivolgersi agli ambulatori
dell’ospedale Garibaldi di Catania.
Secondo Scalisi il prossimo passo sarà quello di potenziare la rete territoriale. 

«Sono necessari dei presidi
nei singoli territori
, dove il medico può consigliare e visitare il malato anche attraverso video o telefono – osserva – Come associazione siamo stati coinvolti in un progetto che prende in carica i cancer survivor, i
sopravvissuti dopo cinque anni dalla malattia. Spesso i medici di base si ritrovano con pazienti che per
cinque anni sono stati seguiti dall’oncologo. Ci sono pazienti che hanno bisogno di normali controlli o di
aiuti durante la chemio: dobbiamo pensare a loro». 

Rimane ancora molto da fare sul fronte della prevenzione. Dando uno sguardo agli ultimi dati, le donne
sono più attente e sensibili riguardo ad alcuni esami di controllo
, sebbene rimanga importante la differenza
tra Nord e Sud, dove «le donne che si sottopongono allo screening sono ancora in meno rispetto a quelle
del Nord: alcune non si fidano del tutto – conclude Scalisi – Mentre buona parte degli uomini continuano ad
essere restii ad ecografie ed esami alla prostata
. Naturalmente una massiccia prevenzione per alcune forme
tumorali aumenterebbe in maniera importante le possibilità di una guarigione, oltre a convivere meglio con
la malattia».


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