Giarre, i primi due migranti ospiti di un b&b solidale Dal Cara di Mineo nessun allontanamento obbligato

Si chiamano Buuba e Konate. Il primo ha 23 anni ed è originario del Senegal, dove era un promettente giocatore professionista di calcio. L’altro, 30enne, è arrivato dalla Costa d’Avorio ed è un sarto. «Per lui stiamo già cercando una macchina da cucire per non fare arrugginire il suo talento e fare in modo che possa essere un nuovo Versace», sorride Isidoro La Spina mentre racconta a MeridioNews le storie e le speranze dei primi due migranti, entrambi andati via volontariamente dal Cara di Mineo, che adesso sono ospiti del suo bed and breakfast La Contea a Giarre. «Entrambi parlano l’italiano piuttosto bene e da domani saranno regolarmente iscritti alla scuola media inferiore per poter frequentare e prendere un attestato di studio perché il nostro obiettivo è che si rendano, al più presto, autonomi e indipendenti».

Referente dei mediatori culturali del Cara di Mineo, La Spina una decina di giorni fa ha dato vita a una rete di solidarietà dal basso mettendo a disposizione la propria struttura ricettiva per accogliere i migranti in vista degli allontanamenti previsti dal centro di accoglienza più grande d’Europa. Un primo elenco di 89 persone era già pronto: i titolari del permesso di protezione umanitaria che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha cancellato con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto sicurezza dello scorso 5 ottobre. 

Dopo le espulsioni di Isola di Capo Rizzuto a Crotone (in Calabria) con le immagini della stazione che hanno fatto il giro d’italia, si è temuto potesse verificarsi lo stesso scenario anche per il centro di accoglienza del Calatino. Negli ultimi mesi a essersi allontanati arbitrariamente del Cara di Mineo sono stati circa un centinaio di persone con il loro permesso di soggiorno. Alcune novità però sono arrivate direttamente dal ministero dell’Interno. Nello specifico, riguarderebbero l’aspetto più operativo della legge. Tutti gli allontanamenti sono al momento sospesi, almeno finché alle prefetture non verrà inviata una circolare interpretativa con disposizioni precise in merito all’attuazione della normativa. Stando a quello che si è appreso finora, a essere deficitaria sarebbe stata la parte che riguarda la specificazione di casi particolari – come per esempio i nuclei familiari con figli minori – e il regolamento da attuare in particolari condizioni di vulnerabilità.

Intanto, il gruppo Facebook Nessuno è straniero creato da La Spina – che ne è anche amministratore – per essere un luogo di raccordo tra tutti i comuni cittadini che manifestano la volontà di impegnarsi nella solidarietà ai migranti, sfiora già i 1.200 membri in meno di due settimane. «Nel frattempo ne sono nati anche altri due iperlocali per coordinare meglio le attività di tutti i privati cittadini volontari. Questo almeno – precisa il mediatore culturale – finché non ci costituiremo in una forma riconosciuta con la veste giusta che stiamo ancora valutando anche perché la dimensione di questa iniziativa sta crescendo a dismisura e ho già dovuto bloccare le tante donazioni di vestiti e derrate perché al momento non abbiamo ancora degli spazi adatti in cui conservarli e non sappiamo chi saranno i futuri ospiti». 

Gesti di solidarietà che hanno già raccolto anche dure critiche da parte di alcune fazioni politiche locali. «Sarebbe bello sapere quanti italiani in difficoltà sono stati aiutati, accolti e ospitati dal neo gruppo Nessuno è straniero – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook della Lega Salvini Premier di Giarre il quale si prefigge l’obiettivo di contrastare gli effetti del decreto Salvini andando di fatto a violare la legge». Polemiche che i volontari lasciano cadere nel nulla, «non è il caso di sprecare energie per rispondere a cose del genere», conclude La Spina che, appena rientrato da Roma per l’assemblea degli indivisibili (la manifestazione che ha creato un fronte solidale e unito contro la deriva xenofoba, il razzismo, le politiche di esclusione sociale del governo e contro il decreto Salvini) si prepara per la riunione degli attivisti locali di questa sera.

Marta Silvestre

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