Molto cinismo nella caccia al gettone di presenza, ma nulla di perseguibile a livello penale. Si conclude così la vicenda gettonopoli ad Acireale. Il gip del Tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, ha deciso di accogliere la richiesta di archiviazione per i 21 consiglieri comunali indagati per peculato, nell’ambito delle commissioni permanenti.
L’inchiesta, coordinata dal pm Fabio Regolo, nei mesi passati aveva portato ad altre due richieste di archiviazione, poi rigettate dal gip. La terza, invece, è stata quella buona. Adesso per l’ente comunale si palesa la possibilità di dovere fare i conti con le richieste di risarcimento delle spese legali dei consiglieri.
Che la visita al pavone – raccontata in uno dei verbali divenuti più celebri tra l’opinione pubblica – fosse difficile da rappresentare come condotta illecita era sembrato chiaro sin dall’inizio. L’inchiesta, tuttavia, ha acceso i riflettori sulle condotte morali dei politici cittadini. Alle quali è lo stesso Sarpietro a fare riferimento nella sua decisione: il gip, infatti, ritiene più che verosimile lo scenario secondo cui diversi consiglieri comunali «si premuravano a partecipare a quante più sedute possibili» con l’obiettivo di raggiungere il massimo dei compensi possibili. Anche a costo – specifica il giudice – di non andare «troppo per il sottile» nella scelta delle tematiche da trattare.
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