Si è costituito nella notte il conducente dell’auto pirata che ieri notte, in una delle strade principali della città – la strada statale che a Gela diventa via Venezia -, ha travolto Nuccia Vullo, di 35 anni, e la figlia di sei. La donna è deceduta in ospedale, mentre la bambina è spirata in tarda mattinata dopo essere stata trasferita in elisoccorso a Palermo. La piccola ha avuto un arresto cardiaco durante il volo, con i medici che sono riusciti a tenerla in vita, ma poi le sue condizioni si sono nuovamente aggravate fino al decesso.
Alla guida di una Fiat panda bianca, che secondo le prime testimonianze andava a forte velocità, c’era il 23enne S. R., che attualmente è agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso. Il giovane, che di professione fa il cameriere, in un primo momento non si è fermato a prestare soccorso e ha continuato la sua corsa. Dopo circa mezz’ora dai fatti ci ha ripensato e si è costituito presso la caserma dei carabinieri, poco distante da dove è avvenuto l’incidente. È risultato negativo all’alcol test e avrebbe dichiarato di avere visto all’ultimo momento la donna.
Vullo, che aveva in braccio la piccola figlia, stava attraversando la strada dopo una serata trascorsa in un locale della zona. Ad assistere al violento schianto il marito della donna, che si trovava sul ciglio della strada e in procinto di attraversare.
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