Gammazita: danni a biblioteca all’aperto e panchine Attivista: «Incivili e immondizia non ci fermeranno»

Panchine di pietra lavica divelte, libreria all’aperto devastata e coi vetri in frantumi, rifiuti ed escrementi che rendono l’aria irrespirabile. È questa la situazione che gli attivisti di Gammazita si sono trovati davanti dopo le segnalazioni dei residenti di piazza Federico di Svevia. La zona in cui sorge il secolare Castello Ursino, risalente al XIII secolo, continua a essere preda di abusivismo e atti vandalici. A farne le spese sono gli abitanti del posto e l’associazione culturale che dal 2013 ha posto le radici nello storico quartiere catenese proprio per rivalorizzare un luogo centrale della città in perenne rischio di abbandono

E se con le restrizioni a causa del Covid le attività ricreative di Gammazita si sono dovute fermare per un momento, alcuni vandali hanno continuato a devastare quello che l’associazione ha creato. Veronica Palmeri spiega come, proprio durante l’ultimo anno, gli episodi di vandalismo si siano ripetuti. «Da più di sette anni abbiamo fatto in modo che la piazza antistante all’associazione venisse sempre occupata con iniziative per tutte le età – racconta a MeridioNews – Ma, da marzo, quando abbiamo ridotto le nostre attività per evitare assembramenti, abbiamo visto veramente di tutto. Con le ultime azioni hanno rotto completamente i vetri della biblioteca urbana che si trova all’aperto: qui tutti potevano consultare liberamente i libri a qualsiasi ora. Ogni sera siamo costretti a dare un’occhiata e a raccogliere l’immondizia, per poi fare la conta dei danni».

A sentire Veronica non sono bastate nemmeno le segnalazioni alle autorità. «Sia noi che i residenti abbiamo più volte richiesto l’aiuto delle forze dell’ordine, che si sono limitate a dei semplici sopralluoghi. Qui, dopo le 20 di ogni sera, assistiamo continuamente a risse e assembramenti – spiega – Dopo la nostra denuncia pubblica siamo stati contattati dal Comune che ci ha mostrato vicinanza». Adesso gli attivisti valutano l’ipotesi di denunciare i fatti alle autorità. «Non sappiamo chi possa essere stato, quindi dovremmo produrre una denuncia contro ignoti, che non so fino a che punto possa essere utile – continua Veronica – Quello che abbiamo subito non è un atto intimidatorio, ma frutto dell’inciviltà: noi andremo avanti, anche se in maniera ridimensionata per effetto di questo periodo. Oggi come non mai abbiamo visto quanto sia importante un territorio perennemente vissuto e valorizzato».

Immersa nella cornice della Catania storica e dei locali rustici, l’associazione Gammazita e i suoi attivisti sei anni fa hanno fatto in modo che l’ennesimo slargo del quartiere non diventasse un altro parcheggio abusivo. Così è nato un luogo dove realizzare concerti, dibattiti, film e iniziative rivolte a tutte le età. Attività che fanno da cornice anche alla casa editrice Lunaria, che fa il paio con l’omonima libreria: anche queste ideate da Gammazita. «Queste attività continuano il loro lavoro, seppur con orari ridotti, e permettono anche di auto finanziarci in questo momento difficile – conclude Veronica -. Il libro è un oggetto che ci lega, passando anche per la biblioteca pubblica che oggi ci ritroviamo distrutta. Noi non ci fermiamo».


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