Forse al Territorio e Ambiente c’è un po’ di ‘casino’…

dall’architetto Maria Galifi
segretario del Movimento Azzurro – Associazione nazionale di protezione ambientale
riconosciuta dallo Stato ai sensi dell’art 13 della legge n. 349 del 08/07/86
ecosezione – Palermo
riceviamo e pubblichiamo

Questa lettera è indirizzata all’assessore regionale al Territrorio e Ambiente, Mariella Lo Bello
e per conoscenza:
al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
alla Commissione Ambiente dell’Ars
alle Province regionali
e al dirigente generale del dipartimento Ambiente, Vincenzo Sansone

 

Sui sito web dell’ Assessorato Regionale Territorio e Ambiente è stata recentemente pubblicata la circolare assessoriale n. 20941 del 06/0512013 “Circolare per la proroga delle autorizzazioni fino al 3111012013” indirizzata alle Province, che dispone – non si comprende a quale titolo – di procedere al rinnovo delle autorizzazioni scadute per impianti gestione rifiuti in procedura semplificata ex art. 216 del D. Lgs. 15212006 anche in assenza della Valutazione di Impatto Ambientale prevista dall’art. 20 dello stesso decreto.

Nella circolare si paria di autorizzazioni rilasciate dall’Assessorato con “ritardo”, sottile eufemismo con il Quale la S. V. cerca di nascondere quella che i giomali hanno invece descritto come completa paralisi di un dipartimento strategico della Regione Siciliana devastato da iniziative, propagandate come “riorganizzazione”, che i sindacati hanno invece bollato come deportazioni di Massa dei dipendenti, trasferimenti indiscriminati di funzionari e purghe preventive di dirigenti considerati scomodi dal satrapo di turno.

II risultato di tale azione “politica” è oggi sotto gli occhi di tutti: un dipartimento che dovrebbe occuparsi di tutela dell’ambiente e che è ormai allo sbando: dirigenti senza contratto che passeggiano da mesi, funzionari che non sanno cosa fare e che chiedono di andare via, scrivanie su cui si accatastano pile di fascicoli che nessuno esamina e, come conseguenza finale, il blocco dell’attività di migliaia di aziende che si riverbera su un tessuto produttivo già pesantemente condizionato dalla crisi generale che opprime la nostra economia.

Tutto questo mentre la tutela dell’Ambiente resta I’ultimo dei problemi di una classe politica che si è presentata ai cittadini con promesse di risanamento e moralizzazione che oggi scopriamo essere, come sempre, promesse di marinaio. Il tutto, beninteso, ammannendo a piene mani ad una opinione pubblica disorientata, slogan infarciti di termini come “ambiente”, “risanamento”, “efficienza” ed “efficacia” dell’ azione amministrativa.

Se non fossimo nella terra del Gattopardo ci sarebbe da meravigliarsi. In un tale contesto qualunque amministratore cercherebbe, nell’interesse pubblico, di rimediare correggendo i propri errori.

La S.V., al contrario, ha pensato bene di aggiungere danno a danno: invece di fare annullare i provvedimenti con i quali ha falcidiato il personale in servizio, recuperando in tal modo professionalità per sbloccare le pratiche accatastate negli uffici, cerca oggi di scaricare sugli enti locali le responsabilità della bolgia e del caos istituzionale creati in assessorato, emanando una circolare con la quale ritiene di poter concedere, motu proprio, una “deroga” a un principio inderogabile fissato da una legge dello Stato.

Con la nota n. 20941 del 06/05/2013 codesto assessorato “invita” infatti i funzionari delle Province a procedere al rilascio (sia pure temporaneo) di autorizzazioni per impianti di gestione rifiuti ex art. 216 del D. Lgs. 152/2006 privi dei requisiti previsti dall’art. 20 dello stesso decreto, impianti che verrebbero pertanto autorizzati in palese violazione della normativa di tutela ambientale.

Sembra il caso di ricordare alIa S.V. che l’art. 29 del D. Lgs. 152/06 prevede che ”’i provvedimenti di autorizzazione 0 approvazione adottati senza la previa valutazione di impatto ambientale, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge”, che una nota assessoriale non costituisce una norma, né parimenti puo essere invocata come esimente di responsabilità da chi firma Ie autorizzazioni in oggetto.

Sembra altresì il caso di farle presente che istigare funzionari pubblici a violare la legge costituisce un fatto di una gravita inaudita assolutamente inescusabile, se l’autore è un esponente del Governo regionale – suscettibile peraltro di essere portato anche all’attenzione degli Organi Competenti e dell’Autorità Giudiziaria per una valutazione delle eventuali responsabilità correlate.

Alia luce di quanto sopra questa associazione chiede alla S.V. di adottare ogni atto necessario al corretto funzionamento dell’ assessorato per garantire, ai fini del dispiegamento della tutela ambientale, efficienza ed efficacia che siano vere e tangibili, e non soltanto declamate per gettare fumo negli occhi dell’ opinione pubblica.

Si invita altresì la S.V. a revocare con urgenza la circolare assessoriale n. 20941 del 06/0512013, prima che produca effetti nefasti per la collettività, per l’ambiente e per la pubblica amministrazione.

Considerato infine che la circolare in questione ha avuto anche I’imprimatur del Dirigente Generale, Ing. Sansone, si chiede al Presidente della Regione (che legge per conoscenza) di fare gli accertamenti necessari e prendere i conseguenti provvedimenti nei confronti dei vertici politici ed amministrativi dell’ assessorato, responsabili del provvedimento in questione nonché del caos gestionale oggi riscontrabile presso il dipartimento regionale dell’ Ambiente.


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