Formazione, dal Tar sì alla sospensiva dell’Ecap Agrigento Ma l’ultima parola la dovrà pronunciare il dipartimento

Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Sicilia ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di revoca dell’accreditamento presentata dall’Ecap di Agrigento. Ciò significa che l’ente di Formazione professionale – al quale l’Amministrazione regionale aveva di fatto impedito di gestire i corsi della terza annualità dell’Avviso 20 – potrà rientrare in gioco e tornare a gestire i corsi di formazione, almeno fino al 21 novembre 2015, quanto i giudici amministrativi entreranno nel merito di questa vicenda. 

L’Ecap è uno degli enti formativi storici della Sicilia che aveva sedi in tanti centri dell’Isola. Un tempo era espressione della Cgil, oggi non è più riconducibile all’organizzazione sindacale. Anche l’Ecap è finito al centro di aspre polemiche. E alcune sedi provinciali hanno subito i provvedimenti di revoca dell’accreditamento da parte dell’assessorato regionale alla Formazione professionale. 

Revoca dell’accreditamento, per la cronaca, significa impossibilità di gestire i corsi di formazione professionale che, da qualche anno, sono finanziati con le risorse del Fondo sociale europeo (Fse). 

Anche l’Ecap di Agrigento ha subìto il provvedimento di revoca dell’accreditamento. Ma, come già accennato, si è rivolto al Tar chiedendo la sospensiva del provvedimento. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell’ente formativo difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza: «…ad una sommaria cognizione – scrivono i magistrati del Tar Sicilia – il ricorso appare assistito da adeguato fumus boni juris in considerazione quanto meno della omessa comunicazione di avvio del procedimento da ritenersi obbligatoria trattandosi di provvedimento di secondo grado…».  

Il provvedimento del Tar Sicilia potrebbe salvare l’Ecap di Agrigento, ma rischia di creare qualche problema all’attuale assessore regionale alla Formazione, Mariella Lo Bello, originaria della provincia di Agrigento. Proviamo a capire perché. 

Va ricordato che un altro ente formativo storico della Sicilia – lo Ial, un tempo riconducibile alla Cisl – ha subito un provvedimento di revoca, anche se per motivi diversi rispetto all’Ecap. 

Ma se le motivazioni della revoca di Ecap di Agrigento e Ial Sicilia sono state diverse, uguali, invece, sono stati i due iter: anche lo Ial Sicilia ha presentato richiesta di sospensiva al Tar: richiesta accolta con le stesse motivazioni con le quali i giudici amministrativi hanno accolto la richiesta di sospensiva dell’Ecap: e cioè l’omessa comunicazione di avvio del procedimento da parte del dipartimento della Formazione professionale della Regione.

In quell’occasione, l’allora dirigente generale del dipartimento Formazione, dottoressa Anna Rosa Corsello, ha riformulato e ripresentato il provvedimento di revoca a carico dello Ial Sicilia, avendo cura di comunicare l’avvio del procedimento. Il risultato è che lo Ial è rimasto fuori dalla gestione dei corsi di formazione.

La stessa cosa – per una questione di oggettiva equità – dovrebbe avvenire adesso: così come hanno fatto per lo Ial Sicilia, gli uffici dell’assessorato regionale alla Formazione dovrebbero riformulare e ripresentare il provvedimento di revoca a carico dell’Ecap di Agrigento. Se ciò non dovesse accadere non sono da escludere proteste da parte dello Ial Sicilia, che accuserebbe l’Amministrazione regionale di usare due pesi e due misure. 

Anche se – a dir la verità – il problema è politico fino a un certo punto, se è vero che l’adozione del provvedimento di revoca non spetta alla politica – cioè all’assessore Mariella Lo Bello – ma ai vertici del dipartimento regionale della Formazione.          

Giulio Ambrosetti

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