Non si placano le polemiche negli uffici del dipartimento della Formazione professionale della Regione siciliana. A tenere banco sono la richiesta anti-parentopoli che la dirigente generale del settore, Anna Rosa Corsello, ha spedito al personale e il trasferimento di una sessantina di dipendenti. Due questione tra di loro legate a doppio filo.
Cominciamo con la richiesta anti-parentopoli. Ovvero il documento che i vertici burocratici del dipartimento, su input del Governo, hanno inviato al personale. Documento strutturato con diverse opzioni di risposta da segnare con lapposizione di una x. Obiettivo dellamministrazione: scovare eventuali conflitti di interessi tra i dipendenti. Un obiettivo giusto e legittimo perseguito in modo errato. Perché le domande, a quanto pare, non sono state formulate bene. Anzi.
Ogni dipendente dellassessorato avrebbe dovuto dichiarare leventuale presenza di parenti o affini entro il quarto grado che prestano servizio in Enti o società di qualsiasi settore. Specificando il nome e il cognome del parente e l’importo delle retribuzioni da questo percepite. In pratica, una sequela di violazioni del Decreto legislativo n.196 del 30 giugno 2003 sul trattamento dei dati personali. Una follia.
La successiva nota di scuse, diramata a tutto il personale, ha inconfutabilmente evidenziato la scarsa attenzione prestata a una materia, così delicata, da parte della dirigente generale di questo dipartimento.
Eppure la dottoressa Corsello ricopre veri incarichi apicali dell’amministrazione regionale. Dovrebbe conoscere alla perfezione procedure, atti e norme. Per esempio, sui trasferimenti del personale del dipartimento Istruzione e Formazione ha dichiarato, attraverso apposito “Atto di interpello”, indirizzato allassessorato regionale alla Funzione pubblica, un sovrannumero di dirigenti e funzionari. Si tratta di esubero? Quale interesse ha spinto la stessa dirigente generale ad agire con celerità?
I dubbi emergono a seguito della lettura di una nota, del 20 dicembre 2012, sempre a sua firma, protocollo numero 102420, indirizzata proprio al dipartimento della Funzione pubblica. In detta nota la dottoressa Corsello pubblicizza, attraverso una vera e propria “manifestazione di interesse”, i posti dirigenziali che si sarebbero resi vacanti al 31 dicembre 2012. Nella comunicazione si precisa un termine perentorio – il 28 dicembre – da rispettare ai fini dell’invio, all’ apposita casella di posta elettronica, della disponibilità all’assunzione dell’incarico.
Chiaro il riferimento normativo (Decreto del dirigente generale n.2439 del 13/05/2010) per la scelta dei criteri necessari ai fini del conferimento degli incarichi. Allegato alla nota anche lelencazione dei servizi interessati alla scadenza sia del 31 dicembre 2012, sia del 18 gennaio 2013.
Riportiamo il testo della lettera firmata anche da Marcello Maisano, dirigente dellarea Affari generali del dipartimento regionale della Formazione pofessionale. Precisiamo che trattasi di dirigente condannato in primo grado dalla Procura della Corte dei Conti per danno erariale e non raggiunto da provvedimento di trasferimento deciso nei giorni scorsi dal rivoluzionario trio della tagliola Crocetta, Scilabra e Lumia.
Nel rispetto della normativa vigente che prescrive una adeguata pubblicità delle postazioni dirigenziali vacanti, si rende noto, che al 31 dicembre 2012, si renderanno disponibili le postazioni dirigenziali del dipartimento regionale dellIstruzione e della Formazione professionale riportate nellelenco allegato alla presente (Allegato 1). I dirigenti interessati alle suddette preposizioni dirigenziali potranno formulare apposita manifestazione di disponibilità allassunzione degli incarichi in questione, indirizzata allo scrivente dipartimento presso il seguente indirizzo di posta mail: gsotera@regione.sicilia.it, da trasmettere entro il termine perentorio del 28 dicembre 2012. Nel conferimento degli incarichi si terrà conto dei criteri indicati nel D.D.G. n.2439 del 13/05/2010, pubblicato sul sito istituzionale della Regione siciliana. La pesatura economica delle strutture del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, discendente dal D.D.G. n.2440 del 15/05/2010, è attribuita con D.D.G. n.3309 del 03/08/2010.
I servizi vacanti con scadenza 31/12/2012, indicati nellAllegato 1 della nota sono: Area II coordinamento per le politiche di coesione, Servizio III programmazione per gli interventi in materia di istruzione post diploma, formazione universitaria e post universitaria, Servizio VII sistema informativo e accreditamento, Servizio IX monitoraggio e controlli di 1° livello, Servizio X recupero crediti, Servizio XI scuola dellinfanzia e istruzione di ogni ordine e grado statali, Servizio XIV edilizia scolastica e universitaria, UOB XVI informatizzazione delle procedure e degli uffici.
Mentre quelli vacanti con a partire dal 18/01/2013 indicati nella nota sono: Servizio I programmazione per gli interventi in materia di formazione professionale, Servizio II programmazione per gli interventi in materia di Istruzione scolastica, Servizio V gestione degli interventi in materia di istruzione scolastica, Servizio VI gestione degli interventi in materia di Istruzione post diploma, Formazione universitaria e post universitaria, Servizio XII scuola dellinfanzia e istruzione di ogni ordine e grado non statali.
Come mai, allora, a distanza di poche settimane, si scopre un sovradimensionamento della struttura del dipartimento? Era sottodimensionata o no? Dubbi e interrogativi ai quali nessuno dei protagonisti ha voluto finora fornire risposta. Il trasferimento si può configurare come una punizione? Cosa cè sotto questa brutta storia?
Si sa: solo gli idioti non cambiano mai opinione. Però un conto è cambiare opinione su fatti sociali e culturali, altra e ben diversa cosa – da parte di un dirigente generale – è dire che manca il personale e, poco tempo dopo, affermare che il personale è in esubero. Queste non sono opinioni: sono contraddizioni.
Eppure la dottoressa Corsello ricopre ruoli importanti. E la dirigente generale del dipartimento regionale Lavoro. E dirigente generale ad interim del dipartimento Istruzione e Formazione professionale e, di conseguenza, Autorità di gestione del Fondo sociale europeo (Fse).
Pur ricoprendo cariche così importanti la vediamo, con sommo dispiacere, scivolare su troppe questioni amministrative. Non ce ne voglia l’interessata. Nulla di personale, per carità. Però il problema cè.
A nostro modesto avviso, il governatore Rosario Crocetta, oltre che far ruotare dirigenti, funzionari e, in generale, i dipendenti regionali dovrebbe occuparsi anche dei dirigenti generali. Ai quali – dispiace scriverlo – viene tassativamente richiesta esperienza e professionalità.
Un tempo i direttori regionali – che oggi si chiamano dirigenti generali dei dipartimenti – erano soggetti interni all’amministrazione regionale, con una lunghissima carriera amministrativa alle spalle e una preparazione non solo culturale, ma frutto di anni di “gavetta”. Oggi, mettiamola così, negli alti vertici di certi dipartimenti cè un po di confusione: e si vede!
Oggi diventa ricorrente assistere al susseguirsi di provvedimenti amministrativi, adottati da dirigenti generali, che creano solo confusione (e, qualche volta, qualcosa in più della confusione ). Ricordiamo, per esempio, la gestione di Ludovico Albert, celebrato ex dirigente generale alla Istruzione e Formazione professionale. Un personaggio nominato dal Governo di Raffaele Lombardo su segnalazione del Pd nazionale. Albert ha sfornato una sequela incredibile di decreti dirigenziali imperfetti, errati o sostituiti a vario titolo.
Oggi la dottoressa Corsello sembra un po zoppicante. Magari sarà il dipartimento che non è facile da gestire. Però, lo ripetiamo, il problema cè.
foto di prima pagina e sopra a sinistra tratta da ariachetira.blogspot.com
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