Stavolta a farli arrabbiare è stato un appuntamento promesso e disertato dal presidente regionale Rosario Crocetta. E il Movimento dei Forconi torna a fare parlare di sé. Quasi come un anno fa, intorno alle 20, al casello di San Gregorio, a Catania, le auto erano ferme in una fila lunga già circa 500 metro, fino a raggiungere, nelle ore successive, anche i tre chilometri. Ma stavolta a rallentare il traffico sono blocchi solo momentanei dei mezzi pesanti: i conducenti vengono fermati per qualche minuto e poi lasciati ripartire. Su posto è presente la polizia, mentre una delegazione del movimento è stata ricevuta in prefettura. La protesta è andata avanti per tutta la notte e i manifestanti annunciano che proseguiranno anche nella giornata di domani, per cui è già prevista un’allerta per il traffico da e verso Messina.
I Forconi sono da settimane presenti al casello etneo. Ma la loro, per chi ricorda la paralisi totale dell’isola a gennaio 2012, questa volta è stata una presenza discreta fatta solo di volantinaggio. Non solo sui temi cari al movimento – come la crisi dell’agricoltura, il caro benzina, le cartelle esattoriali della Serit – ma anche sulle battaglie calde dell’isola come il Muos, le antenne militari statunitensi in costruzione a Niscemi.
Nel pomeriggio a fare degenerare la situazione è stato invece un incontro previsto a Palermo alla Regione Sicilia. Un appuntamento chiesto da tempo e fissato per oggi dal governatore Crocetta. Che però, impegnato per il voto finale al ddl di abolizione delle province, non si è presentato. Al suo posto, racconta il leader regionale e candidato del movimento alle passate elezioni regionali Mariano Ferro, avrebbe mandato un assessore. Ma i Forconi non ci stanno e promettono battaglia, a cominciare dai blocchi di queste ore a Catania, diventata il nuovo centro della protesta. «Se il presidente vuole veramente incontrarci, venga qui», spiega Ferro.
Dal canto suo, il Governatore Crocetta ha chiesto ai membri del Movimento presenti ai caselli di «interrompere immediatamente i blocchi, per non causare danni ai produttori, in particolare agli agricoltori», facendo appello al «senso di responsabilità» e sottolineando come le proteste dello scorso anno abbiano causato «mezzo miliardo di perdite». E in merito alle accuse dei Forconi sul mancato incontro di ieri, conclude affermando che «il governo dichiara di essere disponibile a discutere con i manifestanti al fine di rimuovere i blocchi».
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