Smaltite le convulse giornate del no di Sac all’approdo a piazza Affari, i vertici della società che gestisce lo scalo di Fontanarossa hanno radunato i giornalisti per fare il punto della situazione sulle prospettive future. Senza però mettere da parte le critiche e la polemiche in corso tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’industriale Ivan Lo Bello. Con il primo che ha criticato il commissario della Camera di commercio di Siracusa per una presunta volontà di vendere sottobanco delle azioni dell’aeroporto ai privati. Attualmente lo scalo etneo viene spartito dai soci della Sac: le Camere di commercio, commissariate dalla Regione, di Catania, Siracusa e Ragusa, la città metropolitana di Catania, il libero consorzio di Siracusa e l’Irsap.
Dopo l’interruzione del processo che portava alla quotazione in borsa, il presidente della Sac, Salvatore Bonura, e l’amministratore delegato, Gaetano Mancini, chiedono «l’individuazione di misure alternative e urgenti, pena il rischio di compromettere seriamente la società». Il governatore ha più volte parlato di una sorta di asta internazionale per la vendita, ipotesi che però non ha convinto il tecnico Andrea Giuricin, che a MeridioNews ha sottolineato i vantaggi di una possibile quotazione. «Andava bene e va bene anche qualunque altra legittima soluzione alternativa – spiegano dalla Sac in una nota -. Ma bisogna avere chiari i tempi e l’esigenza di adottare opzioni che diano la necessaria capitalizzazione».
Da rispettare ci sono infatti una serie di scadenze: «La capitalizzazione, qualunque sia la procedura per ottenerla, deve essere effettuata in tempi compatibili – spiegano i due manager -. Avendo oggi a disposizione solo 60 milioni di euro a fronte dei 165 necessari, si rischia di arrivare con la società in asfissia finanziaria al momento della vendita». Una sorta di allarme sui conti che era stato già evidenziato da Vito Riggio, presidente dell’Ente nazionale aviazione civile. Rimandate invece al mittente le critiche sulla possibile vendita delle azioni a piazza Affari in maniera poco trasparente: «Avvalorare sui media congetture è un atto che diffama chi ha lavorato onestamente su mandato della proprietà, aprendosi al confronto pubblico. Se qualcuno ha notizie di reato, vada in procura a denunciare. Altrimenti, partecipi al dialogo in maniera costruttiva»
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