Fondi Po-fesr, nuova linfa per siti turistici palermitani La realtà aumentata sbarcherà sul percorso Unesco

Sono solo tre i progetti che riguardano beni culturali del Palermitano ritenuti ammissibili nella graduatoria definitiva degli interventi da finanziare con il fondo europeo Po-Fesr 2014-2020, per un importo totale che sfiora i quattro milioni di euro, ma che potrebbe dare nuova luce a siti dal grande valore artistico e archeologico che finora sono rimasti nell’ombra rispetto ad altri più quotati. È il caso del progetto per la valorizzazione dell’area archeologica di Monte Iato. In pochi, infatti, conoscono l’insediamento che nel territorio del Comune di San Cipirrello è stato abitato dalla preistoria fino all’alto medioevo, tra le mura di cinta offerte dalle pareti rocciose messe lì dalla natura, dove pure i greci trovarono terreno fertile su cui piazzare i propri insediamenti, sulla montagna che domina la valle attraversata dal fiume Iato. Il progetto da un milione 281mila euro circa, presentato dal polo di Palermo per i parchi e i musei archeologici, punta proprio a tenere alto l’interesse dei turisti e dei visitatori verso un sito di cui in troppi ne sanno ancora troppo poco. 

Un percorso, quello verso il finanziamento, che toccherà anche Terrasini, con la «modernizzazione del sistema museale attraverso l’uso di tecnologie digitali e opere di manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso espositivo e dell’allestimento di Palazzo d’Aumale». Nell’antica costruzione dell’Ottocento, fiore all’occhiello del piccolo Comune alla periferia nord di Palermo, che dal 2001 ospita il museo regionale grazie alla convenzione stipulata nell’aprile del 2001 tra l’assessorato regionale ai Beni culturali e il Comune, che ha dato in concessione il palazzo sul lungomare voluto dal Principe di Partanna e duca di Floridia, Vincenzo Grifeo. Il progetto di valorizzazione è stato presentato dal Polo museo regionale di Arte Moderna e Contemporanea di Palermo ed è stato ritenuto meritevole di un finanziamento da quasi due milioni di euro

E 792mila euro dovrebbero arrivare anche per aumentare l’attrattiva di altri e ben più conosciuti beni, in particolare quelli inseriti nel percorso arabo-normanno dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si tratta dei finanziamenti relativi al progetto Kaléidos, pluralità di visioni, elaborato dai tecnici del Cricd, il Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotogrammetrica, audiovisiva del dipartimento dei Beni culturali della Regione siciliana. «Si tratta di un progetto che prevede di utilizzare mezzi di informazione innovativa per i beni culturali – spiega Caterina Greco, presidentessa del centro – Tutta una serie di mezzi informatici, realtà aumentata, recupero di filmati e documentazione storica che noi come Cricd possediamo per favorire una fruizione a 360 gradi del patrimonio culturale. Si tratta di un progetto molto articolato che hanno elaborato gli uffici tecnici dell’istituto. Speriamo che sia finanziato presto perché siamo in attesa da due anni di sapere che fine facciamo. Siamo solo allo stadio dell’ammissibilità dei progetti, speriamo di arrivare al 2020 con qualcosa di più in mano». 

Tra i progetti che invece non saranno finanziati perché dichiarati inammissibili ci sono, sempre nel Palermitano, gli interventi per la valorizzazione e la tutela dell’area archeologica di Himera, con relativo adeguamento funzionale degli edifici demaniali e il restauro strutturale di parti costruttive della cappella dell’Incoronata e della loggia dell’Incoronazione a Palermo con realizzazione sala conferenze, museo della stampa e litografica con sala mostre nel contiguo palazzetto compresi lavori di manutenzione straordinaria e impiantistica. Tra quelli ritenuti invece non ammissibili c’è “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale Sito Unesco. Valorizzazione multimediale dei monumenti”. Un progetto che prevedeva la realizzazione di servizi e prodotti divulgativi attraverso soluzioni tecnologiche digitali ed altre applicazioni tecnologiche.

Gabriele Ruggieri

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