«Oggi ho vissuto un’altra giornata fantastica per la mia carriera, che porterò dentro al mio cuore a lungo». Sono queste le parole di emozione e ringraziamento di Daniele Garozzo apparse in un post sulla sua pagina Facebook, a poche ore dal suo ritorno sul podio in una gara di Coppa del mondo, a otto mesi di distanza dal successo di San Pietroburgo. In mezzo, nello scorso autunno, due operazioni a causa di uno pneumotorace e un percorso di recupero che gli ha consentito di essere nuovamente in gara al Grand Prix di Torino a inizio dicembre. Il rientro ad altissimi livelli, ora, è sancito dallo splendido argento conquistato sabato scorso nella tappa mondiale disputatasi a Parigi, dove lo schermidore etneo ha ceduto in finale all’amico e compagno di squadra Alessio Foconi: «È mancato l’oro – prosegue Garozzo – ma è arrivato un grande argento, anche se mi dispiace tanto di non essere riuscito a conquistare la vittoria. In ogni caso, se proprio avessi dovuto scegliere a chi cedere la vittoria, sarei stato contento di farlo con Alessio Foconi, che per me è come un fratello».
Garozzo è riuscito a raggiungere la finale dopo un percorso che lo ha visto eliminare, nell’ordine, il francese Elice al primo turno e il tedesco Joppich al secondo, con un eloquente 15-4. Negli ottavi di finale l’atleta siciliano si è sbarazzato 15-5 del giovane e promettente connazionale Guillaume Bianchi, battendo poi lo statunitense Race Imboden in un complicato quarto di finale per 15-13. L’ultimo ostacolo prima della finalissima era rappresentato dal francese Mertine, superato 15-13: nell’ultimo atto, poi, l’etneo ha ceduto 15-10 al ternano Alessio Foconi che, così facendo, ha potuto festeggiare la seconda vittoria della carriera in Coppa del nondo. Il podio da sogno, tutto a tinte tricolori, è completato dal modicano Giorgio Avola, classe 1989, che si è arreso in semifinale al futuro vincitore Foconi per 15-10.
Gli ottimi risultati degli azzurri nella prova individuale, poi, hanno trovato riscontro anche nella gara a squadre, anche se con un finale agrodolce. Il quartetto azzurro infatti, con l’aggiunta del bresciano Andrea Cassarà, è riuscito a conquistare la medaglia d’argento grazie a un percorso entusiasmante, almeno fino alla finale: il ruolo di Garozzo nella conquista del secondo gradino del podio è stato, ancora una volta, fondamentale. Al primo turno l’Irlanda è stata superata in scioltezza 45-14, quindi è stata la volta dell’Australia, battuta 45-29. Ai quarti di finale il Giappone ha ceduto 45-40, con le stoccate decisive messe a segno proprio dal fiorettista di Acireale: il campione olimpico di Rio 2016, poi, è stato gran protagonista della semifinale contro i francesi padroni di casa, grazie a una grande rimonta che ha consentito all’Italia di imporsi 45-42. Nella finalissima con gli Stati Uniti, poi, è arrivata la sconfitta per 45-36.
Due medaglie d’argento, però, rimangono un bottino di tutto rispetto per Garozzo, che ne certificano il completo rientro ad altissimi livelli. «Anche quella di domenica è stata una bellissima giornata – ha dichiarato lo schermidore nel comunicato stampa post-gara – che mi ha permesso di confermare di vivere un ottimo momento. Sono molto contento per l’assalto contro la Francia e un po’ dispiaciuto per l’esito della finale contro gli Usa, sarebbe stato bello battere anche loro. Posso ritenermi davvero soddisfatto – conclude Garozzo – perché ho avuto una buona continuità e ho messo in mostra delle belle prestazioni e cercherò di continuare su questa strada». Le sensazioni dunque sono buone, in un anno importante che vedrà il fiorettista azzurro andare alla ricerca del primo oro iridato a livello individuale ai mondiali cinesi di Wuxi, il prossimo luglio.
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