Neanche il tempo di iniziare e la finanziaria torna ai box, per il bisogno di stralciare alcune norme. A stoppare l’inizio della discussione all’Ars della legge di stabilità regionale è stata indirettamente la tanto discussa tabella H. Fa infatti riferimento alle proposte di finanziamento di enti e associazioni buona parte delle norme che il presidente dell’Aula, Giovanni Ardizzone, ha ritenuto di dover bloccare. Anche per la mancata discussione nelle commissioni di competenza. «Tali norme – dichiara Ardizzone – non hanno seguito l’iter regolamentare saltando l’esame delle commissioni di merito». Il testo giunto in Aula sarebbe in evidente contrasto con il deliberato assunto dall’Ars «che prevede un bando generalizzato» ma anche con una «sentenza della corte costituzionale» e numerose «impugnative del commissario dello Stato».
Le norme che non hanno ricevuto il benestare da parte della presidenza sono quasi tutte contenute nell’articolo 23 della manovra: tra di esse, quella riguardante la dotazione organica degli enti pubblici, la soppressione del Consiglio regionale urbanistica, la norma che assegna ad altre amministrazioni i testimoni di giustizia, l’attuazione della direttiva Ue del 2012 sull’efficienza energetica, ma anche i lavori in economia del settore forestale, l’accesso on line del registro delle imprese, le competenze del dipartimento regionale del lavoro e del dipartimento dei beni culturali. E poi ancora i prestiti in favore del personale regionale in quiescenza e in servizio, e le risorse per il personale medico alle aziende sanitarie. Oggetto dello stralcio anche misure nei confronti delle start up, dei talassemici e dell’integrazione scolastica dei soggetti con handicap gravi. Bloccato anche il finanziamento all’itinerario intercomunale I luoghi del lavoro contadino.
Riguardo alla decisione di stoppare alcune norme, la presidenza dell’Ars si è pronunciata con una nota ufficiale: «In riferimento allo stralcio di alcune norme dell’articolo 23 dalla Legge di stabilità regionale – si legge – [si] precisa che viene mantenuto solo il rifinanziamento delle leggi di spesa che non hanno destinatari individuati. E quindi – continua – restano nel testo: iniziative culturali direttamente promosse; associazioni culturali; promozione turistica; scuole paritarie; bonus nascite; consultori a supporto delle famiglie; scuole di servizio sociale; consorzi universitari». Ardizzone ha inoltre comunicato che le previsioni di spesa per le norme bloccate confluiranno in un fondo unico.
La discussione generale è così rinviata a domani, mentre entro venerdì i deputati potranno presentare emendamenti. Il voto, invece, dovrebbe avvenire a partire da lunedì prossimo.
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