Applausi per il sindaco che dopo aver raggiunto la sommità del carro ha pronunciato le fatidiche parole che accompagnano ogni Festino: «Viva Palermo e Santa Rosalia». Per poi omaggiare la Santuzza con un mazzo di rose rosse. Ovazione per Lorefice. Guarda le foto e il video
Festino, i palermitani celebrano Santa Rosalia Luci, arte e devozione in un Cassaro gremito
Palermo è in festa per santa Rosalia, patrona della città. Quest’anno niente ceri o candele, ma tante piccole corone di fiori, come quelle della Santuzza, adornano il capo delle donne. Le celebrazioni sono iniziate con il rito dello svelamento della statua da parte del sindaco, Leoluca Orlando, e del vescovo Corrado Lorefice. La cerimonia si è tenuta nei pressi della Cattedrale. Coerente rispetto al tema indicato dall’amministrazione comunale – Il centenario di Giuseppe Pitrè e l’itinerario arabo-normanno Patrimonio Unesco dell’umanita – il 392° Festino è caratterizzato da un continuo riferimento alla tradizione popolare. Oltre ai palermitani anche tantissimi turisti sono accorsi per ammirare lo spettacolo che ogni anno riaccende la voglia di sentirsi di nuovo uniti in onore della Santuzza.
I festeggiamenti sono partiti da Palazzo dei Normanni con lo spettacolo Palermo è Rosalia di Lollo Franco – direttore artistico del Festino – che ricostruisce la storia della fanciulla vissuta nel dodicesimo secolo. La vita di Santa Rosalia – rappresentata in scena dall’attrice Lorena Cacciatore – è stata riattualizzata attraverso il racconto di Lando Buzzanca. Le musiche composte da Ruggero Mascellino e Marco Betta animano il tutto. Al termine dello spettacolo è partito il corteo. Quattro le fermate – Cattedrale, Quattro Canti, Piazza Marina, Porta Felice.
Nonostante il caldo abbia messo alla prova i palermitani negli ultimi giorni, la serata è fresca, con un piacevole venticello che spezza l’afa di metà luglio. Il Carro è trainato dai devoti di Santa Rosalia appartenenti a diverse parrocchie, da una rappresentanza di giovani atleti e di migranti. Tre artiste si sono calate sulla facciata della cattedrale dove hanno realizzato uno spettacolo di danza aerea su una parete dipinta dalle luci del videomapping. In questa occasione il sacro si fonde con il profano, l’importante è far festa. Per strada la banda suona Azzurro di Celentano, riscuotendo il consenso della gente che inizia a cantare. A un certo punto, nello stupore generale, una gru ha sollevato una sorta di enorme nave volante sopra i Quattro Canti, sulla quale i ballerini – sospesi in aria – si sono esibiti.
Applausi per iI sindaco Orlando che , rispettando la tradizione, dopo aver raggiunto – non senza difficoltà – la sommità del carro ha pronunciato le fatidiche parole che accompagnano ogni Festino: «Viva Palermo e Santa Rosalia». Per poi omaggiare la Santuzza con un mazzo di rose rosse. Ma una vera e propria ovazione è arrivata quando a salire sul carro è stato Lorefice. È la prima volta che un arcivescovo partecipa all’evento sul carro della Santa. Applausi scroscianti e urla quando anche lui ha pronunciato «Viva Palermo e Santa Rosalia».
La statua della Santa è stata costruita in modo da poter ruotare di 360 gradi. In questo modo ha salutato le altre sante poste su ognuno dei quattro canti. Non mancano però le critiche al carro considerato da alcuni un po’ pacchiano. I festeggiamenti si sono conclusi con i fuochi d’artificio al Foro Italico.