Lui le dimissioni di Rosario Crocetta le ha chieste in tempi non sospetti. E adesso passa all’incasso. Fabrizio Ferrandelli completa il suo percorso critico nei confronti del governo regionale, dimettendosi da deputato dell’Ars. E si lancia in una nuova esperienza politica, probabile trampolino di lancio verso la prossima campagna elettorale, visto l’ormai sempre più probabile fine anticipata della legislatura. Il nuovo soggetto si chiamerà I coraggiosi. «Noi siamo e ci candidiamo a essere gli antigattopardi», afferma Ferrandelli durante la conferenza stampa a Palermo in cui ha ufficializzato le sue scelte.
L’ormai ex deputato del Partito democratico a inizio luglio aveva pubblicamente chiesto di votare la sfiducia a Crocetta, lanciando anche l’hashtag #iostaccolaspina. Ma era stato prontamente messo a tacere dal neoassessore alla Salute, Baldo Gucciardi, anche lui del Pd. Oggi ha spedito un’email al presidente dell’Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone, e al segretario Fabrizio Scimè. E si lancia già nella nuova sfida, «un patto civico fuori dai partiti – definisce il nuovo movimento – Resto un tesserato del Pd – aggiunge – questo movimento si rivolge anche agli iscritti e a chi è andato via». Ferrandelli non parte dall’intercettazione pubblicata dall’Espresso in cui Matteo Tutino, il medico personale di Crocetta, avrebbe detto al presidente che Lucia Borsellino andava «fatta fuori come il padre». Va oltre. E parla di questioni prettamente politiche. «La questione riguarda le riforme mancate: acqua, rifiuti, energia. Questo governo è morto», denuncia.
E lancia la sfida dentro e fuori il Pd, che definisce «un partito che si guarda l’ombelico». «I coraggiosi – sottolinea – sono gli unici che possono cambiare il Pd, un partito che governa da sei anni e che parla di riforme senza mai averle fatte. L’acqua pubblica, le scuole a tempo pieno, il lavoro stabile. Noi diciamo che chi non ha cambiato questa terra in tutti questi anni non può avere voce in capitolo. Non si può fare in sei giorni o sei mesi quello che non si è fatto in sei anni. Per questo con I coraggiosi, oggi, la rottamazione, che si era fermata a Reggio Calabria, arriva anche in Sicilia. La rottamazione di una classe dirigente che non va cambiata, va superata». Idea cara al premier Matteo Renzi che prima di scalare le istituzioni fece della rottamazione uno dei cardini della sua campagna. Ecco perché le parole di Ferrandelli rappresentano un messaggio forte inviato anche al Pd nazionale che sarà determinante nella scelta del prossimo candidato governatore dell’Isola.
Ferrandelli invita quindi anche i deputati del Movimento cinque stelle a fare come lui: «Mettano nero su bianco le dimissioni – afferma – Sfido Grillo e i grillini. Io sono un cittadino: si dimettano anche loro. E sfido anche Udc e Ncd, così come Nello Musumeci. Dimostrino che non sono attaccati alle poltrone».
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