Fava: con Ferrandelli vince Lombardo e la politica di rapina, Borsellino vada avanti

Soltanto uno stolto o un bugiardo può immaginare che la risicatissima vittoria di Ferrandelli alle primarie palermitane non porti con sé il tentativo di legittimare l’accordo di potere che il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ha stipulato con l’ala consociativa del Partito Democratico locale. Gli sponsor politici di Ferrandelli, Lumia e Cracolici, sono anche gli orgogliosi padrini di quell’operazione e la candidatura di Rita Borsellino, da sempre schierata contro l’inciucio alla Regione siciliana, era fumo nei loro occhi”. Lo scrive Claudio Fava sul sito di Sinistrà e Libertà in un commento sull’andazzo di queste primarie. E giunge ad una conclusione: Rita Borsellino deve andare avanti.
Una ipotesi questa che non sembra del tutto peregrina se è vero che anche Leoluca Orlando (che ha denunciato l’irregolarità di queste primarie) oggi è tornato ad affermare che continuerà ad appoggiare la Borsellino.
Ma leggiamo il ragionamento di Fava:
“Con Ferrandelli, giovanotto spregiudicato e già di antico pelo (ha cambiato quattro partiti in cinque anni), vince Lombardo. E con Lombardo vince la politica di rapina che ha portato al saccheggio organizzato della Sicilia e delle sue risorse a beneficio di un conclave di pochissimi (primo fra tutti, naturalmente, il governatore: che è riuscito a piazzare famigli, segretari personali e ciambellani politici alla guida di tutti i centri di potere politico ed economico, dagli ospedali alle aree di sviluppo industriale).

Solo uno stolto o un bugiardo può immaginare che, fatte queste premesse, occorra prender atto del risultato e dei rapporti di forza reali che esistono nel centro sinistra siciliano e amen. Perché queste non sono state primarie del centrosinistra. Non ci riferiamo tanto alle schede contestate (che, quando si vince per una manciata di voti, sono già un elemento di grave opacità sulla legittimità del risultato finale) ma al fatto che la geografia del voto palermitano racconta una partecipazione organizzata ben più trasversale e massiccia di ciò che rappresenta il centrosinistra in quella città. Nei quartieri della cintura palermitana, quelli in  cui la politica è più slabbrata e il voto meno libero, gli stessi quartieri in cui il Pd e il centrosinistra affondano a ogni elezione, ieri hanno moltiplicato per dieci i propri elettori alle primarie: da cinquanta a cinquecento. In quei diecimila voti in più rispetto alle scorse primarie c’è una quota di cresciuta partecipazione spontanea, ma ci sono soprattutto vagonate di voti che di spontaneo e di partecipato non hanno nulla. E che poco o nulla hanno a che fare anche con il PD.

Solo uno stolto o un bugiardo può stupirsi di tutto ciò. In ballo non c’erano solo le carriere di Lumia e soci. In ballo, pesantemente in ballo, c’era Lombardo. Che per sopravvivere deve continuare a poter contare sull’appoggio del Partito Democratico siciliano. A Catania il suo processo butta male, il cambio al vertice della Procura ha impedito l’affossamento del’indagine sulle sue frequentazioni mafiose e c’è il rischio che per quelle storie Raffaele Lombardo sia chiamato a pagar pegno alla giustizia. Se avesse vinto la Borsellino (e il rigore politico che la sua candidatura evoca, il bisogno di limpidezza istituzionale che la sua storia reclama) Lombardo avrebbe cominciato a pagar pegno anche alla politica. Meglio evitarlo. Ad ogni costo.

Infine, solo un fesso o un ipocrita può sperare di ritrovare, nella foto degli abbracciamenti a Ferrandelli ieri notte, una traccia delle battaglie civili e politiche di questi anni. In prima fila, avvinghiati al giovanotto, c’erano l’ex sindaco di Gela Crocetta, l’ex grillina Sonia Alfano, l’ex di tante cose Beppe Lumia. Ciascuno di loro ha costruito un fortunato percorso politico in nome dell’antimafia. Adesso si ritrovano, felici come descamisados peronisti, a festeggiare la sconfitta di Rita Borsellino e la celebrazione delle presenti e future intese con Lombardo. Sul quale pesa l’accusa circostanziata d’aver scambiato voti con Cosa Nostra. Ma si sa, nella vita c’è un tempo per tutto.

A questo punto poco importa quante schede siano state materialmente taroccate nelle primarie palermitane. E’ stato taroccato il senso politico di queste primarie. Esattamente com’era avvenuto a Napoli un anno fa. Spetta a Rita Borsellino, a cui va intatto il nostro affetto e il nostro sostegno, decidere cosa fare. Se io fossi al posto suo, andrei avanti“.

 

Redazione

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