È stato finalmente pubblicato il bando per la concessione stagionale – fino cioè al prossimo novembre – della strada che dalla stazione turistica di Etna nord conduce alla cima del vulcano. Senza nuovi intoppi, le escursioni ai crateri potrebbero già ripartire alla fine di giugno. La gestione del trasporto turistico off-road a pagamento da Piano Provenzano fino a quota 3000, verrà assegnata all’unica azienda vincitrice del bando emanato congiuntamente dai Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, nel cui territorio il sentiero ricade. Evidente il ritardo – e bloccata ogni programmazione turistica – nell’avvio della procedura, dovuto alle lunghe polemiche sulla formula dell’affidamento del servizio legate al parere dell’Autorità antitrust sul tema del complessivo assetto gestionale delle vie d’accesso alle quote sommitali dell’Etna, giudicato «contrario ai principi posti a tutela della concorrenza».
Uno dei passaggi decisivi di quel parere era dedicato proprio agli affidamenti a tempo della pista di Etna nord – unico percorso per la vetta della montagna oltre a quello del versante sud – che, emanati «sempre a ridosso dell’avvio della stagione», comprometterebbero in sostanza l’innesco di qualsiasi dinamica concorrenziale. Il turismo ad alta quota etneo, infatti, è un mercato «con specifiche caratteristiche oggettive» che dunque non si apre, già per sua natura, ad una platea molto ampia di potenziali competitors. Partecipare a bandi che impongono tempi ristretti ed ingenti investimenti – «con requisiti che appaiono idonei a ridurre, invece che ad ampliare, la platea dei soggetti interessati» – può diventare proibitivo, tranne per aziende già in possesso di vantaggi competitivi e presenza consolidata in quel mercato. Questa, a Etna nord, è la posizione del «concessionario storico» citato dall’Antitrust, la società Star, sorella minore di Funivia dell’Etna, ente gestore degli impianti di risalita a Etna sud.
L’impresa è fin dagli anni Settanta, in diverse vesti e fra gestione invernale ed escursioni estive, il pilastro del turismo su quel versante della montagna. E adesso fra Linguaglossa e Castiglione in molti si aspettano che possa aggiudicarsi anche la concessione di quest’anno, sulla scia di quanto già avvenuto con i bandi provvisori delle estati 2014 e 2015. Anche in quegli anni le procedure partirono in extremis, visto che fin dal 2013 – data di scadenza dell’ultimo affidamento ultradecennale della strada di Etna nord – si cerca una quadra sull’assetto gestionale del sentiero per il prossimo decennio. Ecco perché Alfio Conti, consigliere comunale a Castiglione, si lascia sfuggire un parere tutt’altro che positivo sul bando annuale.
«Non è altro che una proroga camuffata al concessionario storico, purtroppo però diventata inevitabile per non perdere la stagione – dice, ricordando che la vicenda si trascina da più di tre anni – mi auguro che ora una procedura di evidenza pubblica con sistema autorizzatorio venga presentata al massimo entro ottobre, altrimenti non ci saranno più i tempi e rischieremo di trovarci con un bando provvisorio anche l’anno prossimo». Conti fa parte del Comitato sviluppo e legalità di Etna nord, nato con l’obiettivo di «Aprire il turismo sull’Etna ad una gestione pluralistica, superando i monopoli». Eppure, nonostante la bocciatura Agcm sulle gestioni provvisorie e l’invito a «Superare affidamenti inerziali agli operatori storici», per i due Comuni il bando stagionale era realmente diventato una scelta obbligata, specie davanti alle pressioni degli operatori turistici della zona, secondo cui le escursioni ai crateri servono a non far esaurire del tutto il già ridotto flusso di turisti che sceglie Etna nord.
Entro la prossima settimana le imprese interessate potranno presentare un offerta al rialzo sulla base di un canone di 65 mila euro, il prezzo del biglietto per le escursioni in jeep non potrà superare i 55 euro. I due Comuni hanno però attivato la procedura firmando prima un protocollo d’intesa sulle linee guida di un appalto – da avviare in tempi rapidi – per la gestione della strada per i crateri lungo nove anni, tenendo conto altresì del parere Agcm. Indirizzi di carattere generale che nulla stabiliscono sulla formula del futuro affidamento, se non che le amministrazioni potranno scegliere fra tre opzioni: concessione d’uso di mezzi pubblici, concessione di servizio pubblico per il trasporto turistico locale, autorizzazioni vincolate a più soggetti. L’ultima opzione – vale a dire mettere in concorrenza più aziende sulla strada, sistema mai attuato finora – è quella sostenuta dal sindaco di Castiglione Salvo Barbagallo e mai accolta entusiasticamente a Linguaglossa.
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