La polizia postale di Catania fa il punto su un fenomeno che negli ultimi mesi è cresciuto in maniera esponenziale. «Le vittime a volte hanno anche meno di 13 anni». Divulgato un vademecum con i consigli sia per le vittime che per i genitori
Estorsioni a sfondo sessuale, crescono i numeri Coinvolti minori, il materiale diffuso sui social
«Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network». A sostenerlo è la polizia postale di Catania con una nota in cui si sottolinea che sono oltre un centinaio le segnalazioni ricevute. Le vittime sono in molti casi adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma ci sono casi di ragazzi e ragazze ancora più giovani. Nella maggior parte dei casi, la condivisione di contenuti multimediali a sondo sessuale diventa l’arma del ricatto nei confronti delle vittime, a cui vengono rivolte richieste di denaro, pena la minaccia di diffusione indiscriminata in Rete. Spesso le vittime vengono attirate da profili fake. L’imbarazzo scaturito dal sentirsi in trappola spinge spesso i giovani a non raccontare l’accaduto.
«Occorre essere sempre più vigili sulla navigazione on line dei propri figli, soprattutto quelli più piccoli – dichiara il dirigente Marcello La Bella – Sul nostro territorio, che comprende Catania, Messina, Ragusa e Siracusa, abbiamo diversi casi di vittime minorenni di sextortion e di revenge porn, anche nella fascia 10-13 anni. Quest’anno continueremo la nostra attività educativa nelle scuole sottolineando ancora una volta i pericoli di questi fenomeni».
I CONSIGLI DELLA POLIZIA POSTALE
Per le vittime:
– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere
denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più
insistenti
– Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A
quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono
criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi
– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su
cui si viene contattati, ma fare gli “screen shot” delle conversazioni e delle minacce e
del profilo dell’estorsore
– Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere
aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi
– Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto
per gestire la situazione
– Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in
qualsiasi ufficio di polizia
Per i genitori:
– Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la
vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti
impulsivi
– Ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e
rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni
– Procurarsi gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto
prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi
è fondamentale per risolvere al meglio le indagini
– Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito
queste informazioni alla polizia
– Fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e
supporto, se occorre