Elezioni, Crocetta ritira lista del Megafono?

Alla fine, stanotte, dopo una lunghissima domenica di discussioni, precisazioni, sottolineature, polemiche e veleni, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, è sbottato di brutto: “Adesso basta – avrebbe detto – se continuate a fare così ritiro la lista”.

A questa conclusione – che per ora è solo un’ipotesi da non scartare – è arrivato dopo aver constatato l’impossibilità di arrivare a una sintesi tra le varie esigenze e richieste. 

Ovviamente, stiamo parlando della lista che il ‘Megafono’ – il Movimento politico nato attorno all’esperienza di Rosario Crocetta – dovrebbe presentare al Senato, in Sicilia. Una lista apparentata con il Pd.

Per la cronaca, va ricordato che la ripartizione dei seggi del Senato è su base regionale. Una forza politica apparentata (è il caso del Megafono), per potere avere propri rappresentati nell’assemblea di Palazzo Madama (cioè al Senato), deve raggiungere il 3 per cento.

In Sicilia, in caso di vittoria del centrosinistra, a questa coalizione spetterebbero 14 seggi al Senato. Di questi, 3 dovrebbero essere appannaggio della lista del Megafono, che non dovrebbe avere problemi a superare il 3 per cento.

Che succede, allora? Succede che il presidente della Regione, Crocetta, deve fronteggiare le pressioni, molto forti e determinate, della base del suo Partito-Movimento. La base gli chiede un segnale forte: ovvero un capolista al Senato lontano dai soliti ‘giochi di Palazzo’.

Crocetta avrebbe già individuato – come LinkSicilia ha già scritto circa venti giorni fa – il possibile capolista in Antonio Presti, il grande protagonista della Fiumara d’Arte, il museo a cielo aperto che il ‘Poeta di Tusa’ ha realizzato lungo la riviera tirrenica del Messinese già a partire dagli anni ’80, spesso in contrapposizione con l’ottusità della kafkiana amministrazione pubblica dell’Isola.

Opere d’arte disseminate in un territorio che, ricordiamolo, è stato mortificato dall’affarismo e dalla mafia (si pensi alle dissennate ‘cementificazioni’ delle fiumare e all’abbandono delle colture arboree (noccio in testa) che nano predisposto questa parte del territorio siciliano al dissesto idrogeologico). La dimostrazione che l’arte e la poesia sono in vero antidoto contro la stupidità dei prepotenti.

Ma arte e poesia non convincono Giuseppe Lumia, parlamentare nazionale uscente del Pd che, avcndo ‘dribblato’ le primarie del Pd nelle quali, forse, sarebbe uscito ridimensionato, penserebbe di piazzarsi a capo della lista del ‘Megafono al Senato. (nella foto, a sinistra, ‘Il labirinto di Arianna‘, una delle opere della Fiumara d’Arte: foto tratta da culturability.fondazioneunipolis.org)

Un’ipotesi che la base del Movimento del presidente della Regione non ha mai gradito. E che gradisce ancora di meno dopo che, qualche giorno fa, il Pd nazionale ha messo fuori dalle liste siciliane i parlamentari nazionali uscenti, Mirello Crisafulli e Nino Papania.

Insomma, il ragionamento politico della base del ‘Megafono’ è il seguente: il Pd ha preso il ‘coraggio tra le mani’ e ha messo fuori Crisafulli e Papania. Davanti a questa mossa del Partito democratico il Megafono dovrebbe confermare Lumia, addirittura come capolista?

La base del Movimento di Crocetta non ci sta ed essere ‘scavalcata’ a sinistra dal Pd di Bersani. E chiede che capolista sia Antonio Presti. Lumia potrebbe finire al numero due.

Ma qui – cosa che noi venti giorni fa non avevamo calcolato – sarebbe intervenuto lo stesso Crocetta, ricordando che l’impegno assunto dal suo Partito-Movimento è quello di candidare, in alternanza, un uomo e una donna.

Morale: Giuseppe Lumia dovrebbe finire al numero 3. Ovviamente, appena avvertito della novità, Lumia sarebbe saltato dalla sedia: già il numero due della lista, per lui, era ‘acitigno’: figuriamoci il numero 3!

Tra una polemica e l’altra, nel Megafono non si capisce più nulla: chi tira di qua, chi tira di là. Certo, c’è tempo fino a stasera alle 20,00. Ma le posizioni, allo stato attuale, sono lontane.

Da qui la decisione che Crocetta potrebbe annunciare nel primo pomeriggio: o si trova un accordo senza divisioni e veleni, o la lista del Megafono al Senato potrebbe essere ritirata. Per la felicità delle altre formazioni della Sinistra siciliana che potrebbero ‘papparsi’ tre seggi in più…

 

 

 

 


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