BRUNO MARZIANO PREVALE SU GIOVANNI CAFEO. GENNUSO PRENDERA’ IL POSTO DI GIANNI. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PERDE UN DEPUTATO DELLA SUA MAGGIORANZA E VEDE RAFFORZARSI L’AREA DEL PD A LUI OSTILE
E’ terminato lo spoglio nelle 9 sezioni, tre a Rosolini e sei a Pachino, in provincia di Siracusa, dove si è ripetuto il voto per le regionali, così come disposto dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga).
I risultati non sono ancora ufficiali, ma alquanto certi. E parlano di una sconfitta per Giovanni Cafeo, candidato renziano, sponsorizzato anche dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta e dal Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. A prevalere, infatti, è stato Bruno Marziano, cuperliano del PD, che riconferma il suo scranno all’Ars.
Anche da altre parti politiche vicine al presidente della Regione e al senatore Giuseppe Lumia non arrivano buone notizie. Pippo Gianni, infatti, ha perso il confronto contro Pippo Gennusso che prenderà il suo posto a Sala d’Ercole.
Crocetta e Lumia, dunque, da un lato perdeno con Gianni un deputato a loro vicino e, dall’altro, vedono rafforzarsi l’ala del PD a loro più avversa.
Non perdono tempo per cantare vittoria i cuperliani:
“Quando scendono in campo gli assessori di Crocetta, perdono: era già successo alle europee, è accaduto di nuovo alle suppletive di Siracusa. Mi chiedo quante altre volte il Presidente della Regione intenderà piegare il suo governo ad interessi elettorali e di parte, e quante altre volte dovrà essere sconfitto per capire che la sua ‘rivoluzione di carta’ è bocciata dai siciliani. Così non si può andare avanti”.
Lo dice il deputato regionale, Antonello Cracolici, che aggiunge: “Sono felice per il risultato di Bruno Marziano. La sua riconferma premia il suo lavoro portato avanti all’Ars e premia, evidentemente, la scelta di prendere le distanze dai pasticci messi in atto dal governo Crocetta”.
E anche il segretario regionale, Fausto Raciti, non si trattiene:
“Buona continuazione di lavoro a Bruno Marziano, che viene riconfermato al termine di elezioni suppletive che comunque erano, e restano, discutibili. Allo stesso tempo – aggiunge Raciti – discutibile è stato il comportamento del Presidente della Regione che, invece di tenere le distanze da una scelta che riguardava gli elettori del PD, con le sue azioni ha trasformato questa mini-tornata elettorale nell’ennesimo referendum, ancora una volta perso”.
“Credo che in molti – conclude Raciti – a cominciare dal presidente Crocetta, dovrebbero riflettere su come è stata gestita questa vicenda, e sul suo esito”.
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