Il fil rouge che lega la Calabria e la Sicilia all’insegna dell’accoglienza si fa ancora più forte. Nei giorni scorsi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha invitato in Sicilia il collega Domenico Lucano, il sindaco di Riace che, dopo gli arresti domiciliari, si è visto infliggere il divieto di dimora da parte del tribunale del riesame di Locri. L’uomo che è diventato il simbolo dell’integrazione (anzi dell’interazione) tra nativi e migranti ha al momento ha accettato di andare a Napoli, dal sindaco Luigi De Magistris, per raccontare il modello Riace.
E l’invito in Sicilia è giunto anche da Cinisi, da parte dei compagni dell’associazione Peppino Impastato, di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e di altre associazioni che sono confluite nella rete Cinisi solidale, nata l’anno scorso dopo una protesta da parte di alcuni minorenni africani, ospiti di due centri d’accoglienza dell’Opera Pia, che si era ben presto trasformato in aperta intolleranza. Per ospitare Mimmo Lucano le associazioni che si impegnano nel territorio hanno offerto la casa che fu quarant’anni fa la sede di Radio Aut.
Al momento nessun riscontro personale da parte del primo cittadino di Riace, e si sta provando a battere anche la strada di Recosol, vale a dire la rete dei Comuni solidali – che ha di recente proposto a chi ne fa parte di conferire la cittadinanza onoraria al collega di Riace. «Prima dell’arresto aveva detto che sarebbe voluto venire in Sicilia a metà novembre – dice Carlo Bommarito, presidente dell’associazione Peppino Impastato – stiamo cercando di capire se conferma l’appuntamento, in modo da averlo anche a Cinisi per quella data».
Ovviamente c’è la consapevolezza che il sindaco simbolo dell’accoglienza voglia restare in Calabria, più vicino possibile a Riace. Ma l’invito non è solo simbolico ma reale, visto che un gruppo di Radio Aut ha partecipato alla manifestazione a Riace il 6 ottobre (quando Lucano scontava ancora i domiciliari), portando con sè gli striscioni originali realizzati quarant’anni fa e che vengono esposti soltanto ogni 9 maggio a Cinisi e il primo maggio a Portella della Ginestra.
Già alcuni mesi prima, d’altra parte, alcuni compagni e compagne di Cinisi erano stati nel paese calabrese per conoscere il modello d’accoglienza divenuto celebre in tutto il mondo. Una vicinanza insomma contrassegnata da tanti momenti: una delle monete locali che Lucano ha inventato porta proprio il volto di Peppino, e nel centro del paese c’è un murales – reso celebre dalla trasmissione Propaganda Live su La7 – che raffigura il militante palermitano.
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