Dopo nove anni l’addio del cardinale Romeo «Antidoto a corruzione istituzioni che funzionano»

Il suo mandato alla guida della arcidiocesi più importante e prestigiosa dell’Isola, quella di Palermo, è durato quasi nove anni, dal 19 dicembre 2006. Dimissionario dal febbraio 2013 per sopraggiunti limiti di età, il cardinale Paolo Romeo ha già compiuto 75 anni e attendeva da tempo la nomina del suo sostituto. Un ministero episcopale, il suo, caratterizzato da una ferma condanna nei confronti della corruzione e della mafia. E così nel suo commiato alla città, anche oggi è tornato a puntare il dito contro la politica corrotta. «Dico agli amministratori pubblici, non bastano le dichiarazioni contro la mafia, perché quando le cose non funzionano la persona corrompe e gli altri si lasciano corrompere». Così per il cardinale il miglior antidoto contro la corruzione sono «una Regione che funziona, municipi e amministrazioni che funzionano. Non possiamo più vivere in una società che continua a corrompere, tutti dichiarandoci contro la mafia».

Ai fedeli e ai presbiteri riuniti in Curia per l’annuncio del suo successore dice: «Lascio a voi immaginare quanti pensieri e sentimenti provo nel momento in cui rendo formalmente pubblica la decisione di papa Francesco. Tra questi pensieri e sentimenti ce ne sono due dominanti: commozione e trepidazione». Perché quella di oggi per il cardinale Romeo è «una tappa importante per tutta la comunità diocesana che in questi anni mi sono sforzato di servire e guidare con il meglio delle mie povere forze». Nove anni, durante i quali «ho potuto apprezzare la bellezza di una chiesa particolare che, pur in mezzo a mille problemi e a complesse situazioni sociali, si sforza di continuare ad annunciare la buona novella del Vangelo». Nove anni, che gli hanno permesso anche di assistere a un momento storico per la Chiesa di Palermo la proclamazione di don Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra, beato. «Uno stimolo forte a lasciarci illuminare dal suo esempio e dalla ricchezza della sua vita presbiteriale per un rinnovato impegno nell’opera di evangelizzazione e di promozione umana».

Nato ad Acireale, dove adesso annuncia di voler tornare, il 20 febbraio 1938, quinto di una famiglia di nove figli, dopo aver frequentato le scuole elementari nel “Collegio Pennisi” dei Padri Gesuiti e le classi medie nella scuola statale “Paolo Vasta”, è entrato nel seminario vescovile di Acireale. Dopo gli studi del ginnasio e del liceo, ha iniziato quelli di teologia. Inviato a Roma nel 1959 come alunno dell’Almo Collegio Capranica, ha completato gli studi accademici conseguendo la licenza in teologia presso l’Università Gregoriana e la laurea in Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense.

Il 18 marzo 1961 è stato ordinato sacerdote nella Cappella del seminario vescovile di Acireale, e ha continuato gli studi universitari coniugandoli con il ministero sacerdotale. Il suo ingresso nel servizio della Santa Sede risale all’1 gennaio 1967, prestando la sua opera successivamente nelle rappresentanze pontificie nelle Filippine, in Belgio-Lussemburgo e Comunità Europee, in Venezuela, nel Ruanda e nel Burundi. Dopo una serie di incarichi importanti in giro per il mondo da Haiti alla Colombia, dal Canada alla Repubblica di San Marino, il 17 aprile del 2001 è stato richiamato dal papa a Roma come Nunzio Apostolico in Italia e il 19 dicembre 2006 destinato alla guida dell’Arcidiocesi di Palermo dove fa il suo ingresso solenne il 10 febbraio 2007. Da Benedetto XVI creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, del Titolo di Santa Maria Odigitria dei Siciliani.


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