Differenziata, in provincia male i grandi Comuni e Palermo Prizzi il migliore: «Ma abbiamo dovuto inseguire la gente»

Poche storie, in Sicilia la raccolta differenziata è ancora un miraggio. Un obiettivo troppo distante da raggiungere se è vero, come è vero, che si gioisce di fronte a percentuali che altrove verrebbero considerate oltremodo basse, ma che rispetto ai dati della media fanno un’ottima figura. E in tal senso non fa eccezione la provincia di Palermo, la cui media è tirata giù inesorabilmente dal capoluogo che, secondo l’ultimo report dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata, il livello della differenziata a Palermo ad aprile toccava a malapena il 14,7 per cento. I dati sono relativi ad aprile e se analizzati con attenzione restituiscono un quadro allo stesso tempo curioso e inquietante. Il motivo è presto spiegato: facendo un raffronto con i mesi precedenti, si può notare come la percentuale sia scesa rispetto a marzo (15,5 per cento) di 0,8 punti percentuali e di 0,9 punti rispetto a febbraio (15,6 per cento), e dire che proprio il 10 di aprile è partito il secondo step di Palermo differenzia 2, che ha coinvolto circa 20 mila famiglie in più.

Nella provincia, invece, ci sono situazioni più e meno floride. Comuni che raggiungono picchi che, considerata la media, sembrano pazzeschi e altri fermi al palo con un sonoro zero per cento alla voce “raccolta differenziata”. Tra questi, al netto di situazioni come quella di Cefalù, di cui non è stato possibile raccogliere i dati, ci sono: Ficarazzi, Godrano, Roccapalumba e Vicari, con gli ultimi due legati da una storia comune. «Avevamo istituito un Aro tempo fa insieme a Vicari – spiega a MeridioNews la sindaca di Roccapalumba, Rosamaria Giordano – ma le cose non sono andate bene per problemi tecnici». Eppure la differenziata era partita, «ma si trattava di un tipo di raccolta molto differente, stiamo parlando di diversi anni fa, quando si pensava che per differenziare bastasse dividere i rifiuti, mentre ora ci sono regole molto più precise». Rosamaria Giordano fa parte della schiera dei sindaci eletti alle ultime amministrative e quello di portare, o meglio di riportare, la differenziata a Roccapalumba sarà uno dei primi atti del suo mandato. «Mi sono insediata da venti giorni – dice ancora – ma spero di potere partire con la raccolta già nei prossimi mesi. Non è facile trovare la formula giusta, così su due piedi propenderei sul porta a porta spinto, ma stiamo studiando a fondo con i tecnici degli uffici comunali per trovare una soluzione che non sia troppo dispendiosa e che allo stesso tempo sia efficace». E sulla capacità di adattamento dei propri concittadini al nuovo metodo di raccolta dei rifiuti nessun dubbio: «Partire con la differenziata era un punto importante nei programmi di entrambi i candidati sindaco in campagna elettorale. È un tema che sta a cuore alla gente».

A chiudere la classifica degli enti virtuosi, anche se non proprio con zero, ma con cifre che di poco gli si scostano, ci sono comunque ancora molti Comuni: da Santa Flavia, che arranca con uno scarno 1,8 per cento al 2,4 per cento di Corleone, dal 2,8 per cento di Alia al 7,4 di Cefalà Diana. Poco performanti anche i centri di media grandezza alle porte del capoluogo: si salva solo Carini, che da un già buono 53,7 per cento di gennaio ha raggiunto anche picchi del 71 per cento prima di stabilizzarsi sul 62,0 per cento di aprile. Troppo poco tutti gli altri: Bagheria 23,9 per cento, Misilmeri 12,1 per cento, Monreale 8,2 per cento. Tra i Comuni più grandi risalta il balzo di Partinico, passato dal 4,9 per cento di gennaio al 50,4, ma a essere veramente impressionante è l’ascesa di Altofonte, che dal 18,0 per cento vola al 72,9 per cento, tra i migliori dell’intera provincia. Migliori tra cui sono annoverati Giardinello (77 per cento), Giuliana (80 per cento), Aliminusa (73,4 per cento) e San Giuseppe Jato, che però scende da un 86,3 per cento da record scende al 70,0 per cento.

Al primo posto tra i Comuni virtuosi, però, ce n’è uno dell’entroterra: Prizzi, che da solo fa segnare un eccellente 80,7 per cento. La ricetta però, a sentire le parole del sindaco Luigi Vallone, sembra essere semplice. «Non abbiamo fatto niente di particolare – spiega – abbiamo dato il via alla raccolta porta a porta, ma senza lasciare niente al caso, tutt’altro: ogni giorno passo almeno un paio d’ore con i tecnici del Comune a discutere del servizio, di come migliorarlo e di come vanno le cose. Si può sempre fare meglio, non ci accontentiamo». E importante è stato anche il ruolo della polizia municipale in tal senso. «Abbiamo dovuto correre dietro alla gente perché imparasse a fare tutto come si deve, siamo stati molto presenti e siamo arrivati a questo risultato in soli tre anni: abbiamo tolto l’ultimo cassonetto nel 2015». E con una percentuale così alta di differenziata diminuisce il conferimento in discarica, «con un risparmio incredibile – conclude Vallone – che poi si può vedere anche sulle bollette dei cittadini, che siamo riusciti, anche di poco, ad abbassare anno dopo anno».


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