Impianti sottodimensionati, scarichi che finiscono direttamente in mare, intere zone costiere non balneabili e un «deficit storico per l’isola che non si può pensare di risolvere in un anno». La commissione Ambiente all’Ars torna a discutere dello spinoso tema degli impianti di depurazione in Sicilia, questa volta ascoltando i dati forniti dal Commissario straordinario nazionale per l’infrazione comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane, Enrico Rolle. È lui ad ammettere che la Sicilia «non è all’anno zero», ma ad aggiungere anche che dodici mesi non saranno sufficienti per superare le procedure di infrazione. Secondo Rolle, «la mole di lavoro è enorme, stiamo portando avanti le complesse procedure negli agglomerati in infrazione con la collaborazione degli enti locali e in piena aderenza al codice degli appalti».
In commissione Ambiente si è parlato sostanzialmente del superamento di quelle situazioni comunali che non godono ancora della depurazione delle acque reflue, o in cui sono stati riscontrati disservizi per i quali l’Italia è appunto finita nelle procedure di infrazione della Comunità Europea. Guardando al quadro regionale, ecco che, secondo i dati forniti da Rolle al momento ci sono 20 gare di progettazione in corso e 12 già aggiudicate e in fase di avvio lavori. Su 80 procedure di infrazione che complessivamente riguardano la Sicilia. Secondo gli uffici della Regione tutti i lavori dovrebbero partire entro il 2019 per essere completati entro il 2022.Critiche soprattutto le condizioni in cui versano i Comuni di Terrasini, Cinisi e Sciacca. Tra le soluzioni prospettate per i primi due Comuni, si stanno valutando entrambe le strade: sia quella di un impianto comune, che quella di due impianti più piccoli e separati. In merito, invece, al depuratore di Sciacca e al nuovo depuratore al servizio della fascia costiera di Agrigento e Favara, per la gara d’appalto bisognerà attendere il prossimo autunno. Il depuratore nella fascia costiera agrigentina servirà a tutelare il mare di San Leone, spesso finito al centro delle cronache.
«Gli impianti – ha spiegato la presidente della commissione parlamentare, Giusy Savarino – saranno realizzati acquisendo il progetto esecutivo redatto da Girgenti Acque S.p.A, che dovrà subire delle piccole modifiche per essere adeguato alla nuova normativa sugli appalti. I lavori, però, non potranno essere eseguiti direttamente dalla società ma dovrà essere bandita una gara da Invitalia in qualità di centrale di committenza».
Critici sia i deputati del Movimento 5 Stelle, secondo cui Rolle avrebbe portato «poche notizie e quasi tutte negative». Insomma, «una grossa delusione. Rolle – dicono – ha risposto a pochissime domande e non ci ha fornito quasi nessun dato. Di certo pochissimo si muove per gli 80 impianti oggetto di infrazione europea e con la velocità di una tartaruga. Per il resto è il deserto e non ci è dato di sapere nemmeno quanto si è speso per la progettazione dei lavori dal 2012 ad oggi. Rolle ci ha detto che ci farà una relazione su questo. Veramente quella relazione – concludono i Cinquestelle – la aspettavamo già adesso».
«Alla fine, una novità neanche troppo nuova». Parole di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, uno…
Era rimasta folgorata mentre stava lavorando in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. Dopo…
Stamattina a Catania si è sviluppato un incendio in un'abitazione al piano terra di uno…
Furto con spaccata all'alba di stamane a Palermo, in via Ruggero Settimo. I ladri hanno preso di mira…
Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l'unica sopravvissuta…
La corte d'assise d'appello di Firenze ha condannato Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di…