“Cucù” di Antonio Ingroia al Pd: “Ci sono ancora per la vostra gioia…”

Pensavano di essersi sbarazzati di Antonio Ingroia spedendolo in Val d’Aosta a inseguire gli stambecchi. Lo pensavano gli ‘amici’ del Csm, sigla che sta per Consiglio superiore della magistratura che, se non ricordiamo male, sono gli sesti protagonisti – lo ricordiamo per i più giovani, che non hanno vissuto quel periodo – che, alla fine degli anni ’80, impedirono a Giovanni Falcone di diventare Consigliere istruttore presso il Tribunale di Palermo. E lo pensavano anche gli amici del Pd. Invece Ingroia resta nell’agone politico, a Roma e a Palermo. Per dare vita a una nuova Sinistra, visto che dalla Sinistra il Pd, forse, ci sarà passato, ma non si è mai fermato.

Insomma, Antonio Ingroia, il pubblico ministero che ha ‘sgamato’ i protagonisti della trattativa tra Stato e mafia, che ha partecipato alle elezioni nazionali, non si arrende, torna in pista e rilancia. A Palermo e a Roma. Comincia domani nel capoluogo dell’Isola, al Mondello Palace Hotel, dove – dalle 10 e 30 alle 18,00 – è prevista la prima Assemblea regionale Azione Civile Sicilia.

Brutte notizie per il Pd siciliano, sempre più diviso e sempre più preda di lotte intestine per l’accaparramento di poltrone che non si accaparrerà. Perché il il progetto di Ingroia e dei responsabili del Coordinamento organizzativo del nuovo Partito, Saverio Cipriano e Maria Guagliardito e dei tanti protagonisti della Sinistra siciliana è quello di includere gli scontenti e i Movimenti che non si riconoscono nelle faide del Pd siciliano e negli inciuci romani del Pd, tra alleanze con il Pdl e Bildergerg vari.

“Da domani, in Sicilia – dichiara Ingroia – si avvia una campagna di adesione aperta ai cittadini che credono in questo progetto di cambiamento. Azione Civile vuole stimolare un nuovo protagonismo di cittadinanza politica che ha nella Costituzione, nei suoi diritti e nei suoi valori più propulsivi i suoi punti cardinali. Gli aderenti di Azione Civile dovranno essere Cittadini Attivi, in quanto Partigiani della Costituzione per la nascita di una nuova e grande Sinistra”.

Azione Civile vuole radicarsi sul territorio siciliano e italiano collegandosi con le altre associazioni, gruppi, movimenti di persone impegnati ogni giorno in tante battaglie per difendere la propria status di cittadini e il proprio diritto al lavoro. Non vuole essere l’ennesimo movimento chiuso ed autoreferenziale ma aperto ed inclusivo, diverso dai tanti partiti che affollano il panorama politico del nostro Paese.

Certo, bisognerà capire chi sarà presente, domani, alla manifestazione. Non sono da escludere amministratori comunali. A cominciare, ad esempio, dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che non sembra più ormai da tempo in sintonia con Italia dei Valori.

Tutti gli occhi, in realtà, sono puntati sul presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il governatore e il senatore Giuseppe Lumia, è noto, sono impegnati a far ‘digerire’ al Pd siciliano la tesi che il Megafono – il Movimento politico del presidente della Regione – non è altro che una corrente interna allo stesso Pd. Tesi che non piace a tanti ‘generali senza esercito’ del Pd siciliano che vorrebbero “spegnere il Megafono”. Può darsi che, domani, queste correnti del Pd a caccia di poltrone nella Giunta Crocetta e fuori dalla stessa Giunta (per esempio, tra i manager della sanità) vengano accontentate. Nel senso che Crocetta potrebbe ‘spegnere’ il Megafono che per ora è nel Pd siciliano per riaccenderlo dentro il nuovo Partito di Sinistra di Ingroia (possibilmente, senza portarsi dietro Luimia: per favore lascioatelo lì dove si trova: nel Pd: è quello il suo humus naturale…).

Non sappiamo se finirà così. Ma sappiamo due cose. Primo: che la creazione di un Partito della Sinistra, in Sicilia, se strutturato bene, può dare filo da torcere al Pd. Secondo: se Azione Civile si strutturerà nei territori della Sicilia, a cominciare dai Comuni, includendo e valorizzando i tanti Movimenti della Sinistra, compreso il Megafono, troverà ampi spazi di azione. Vedremo come evolverà la situazione.

 

 


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Pensavano di essersi sbarazzati di antonio ingroia spedendolo in val d’aosta a inseguire gli stambecchi. Lo pensavano gli ‘amici’ del csm, sigla che sta per consiglio superiore della magistratura che, se non ricordiamo male, sono gli sesti protagonisti - lo ricordiamo per i più giovani, che non hanno vissuto quel periodo - che, alla fine degli anni ’80, impedirono a giovanni falcone di diventare consigliere istruttore presso il tribunale di palermo. E lo pensavano anche gli amici del pd. Invece ingroia resta nell’agone politico, a roma e a palermo. Per dare vita a una nuova sinistra, visto che dalla sinistra il pd, forse, ci sarà passato, ma non si è mai fermato.

Pensavano di essersi sbarazzati di antonio ingroia spedendolo in val d’aosta a inseguire gli stambecchi. Lo pensavano gli ‘amici’ del csm, sigla che sta per consiglio superiore della magistratura che, se non ricordiamo male, sono gli sesti protagonisti - lo ricordiamo per i più giovani, che non hanno vissuto quel periodo - che, alla fine degli anni ’80, impedirono a giovanni falcone di diventare consigliere istruttore presso il tribunale di palermo. E lo pensavano anche gli amici del pd. Invece ingroia resta nell’agone politico, a roma e a palermo. Per dare vita a una nuova sinistra, visto che dalla sinistra il pd, forse, ci sarà passato, ma non si è mai fermato.

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