Il consiglio comunale di palermo apre e chiude. Apre per approvare due operazioni di dubbia 'qualificazione urbanistica, chiude sull'onda di un 'pizzino' che mette in fuga i consiglieri comunali che, nonostante le pressioni e gli ammiccamenti, non se la sentono di mettere la loro 'firma' su un atto amministrativo che diventa ogni giorno più pesante. Il risultato è la sospensione della seduta per mancanza di numero legale (la 'fuga' dei consiglieri comunali, per l'appunto). Un finale a metà strada tra la farsa e la sceneggiata napoletana che manda in bestia il presidente del consiglio comunale, alberto campagna, che va in escandescenze e se la prende con la capogruppo di un'altra storia, nadia spallitta, 'rea', alla fine, di avere chiesto semplicemente la certificazione antimafia delle imprese coinvolte in queste nuove operazioni 'cementizie' di cianciminiana memoria. Ma andiamo con ordine.