Crocetta e Montante ai ferri corti?

Antonello Montante e Rosario Crocetta: tutto chiarito? A parole, sì. Nei fatti, stando a indiscrezioni, non sembra affatto. Anzi. A quanto si sussurra, i rapporti tra il ‘capo’ degli industriali siciliani e il presidente della Regione siciliana non sarebbero sereni.

Certo, stamattina, sul quotidiano La Sicilia, Montante torna sulla vicenda, spiegando il senso di una sua strana intervista di ieri, pubblicata sempre da la Sicilia. Ieri il presidente degli industriali siciliani invitava il presidente della Regione a non farsi manovrare dai “pupari”. Ve lo raccontiamo qui. Oggi spiega che i “pupari” sarebbero alcuni burocrati.

La notizia di ieri, lo ribadiamo, è strana. Per almeno due motivi. In primo luogo, perché si parla di “pupari” e non si fanno i nomi. Da un uomo come Montante, che si è sempre battuto per la legalità, questo linguaggio allusivo è una nota stonata. Tant’è vero che, oggi, come già accennato, è tornato usll’argomento, spiegando che, ieri, a proposito dei “pupari”, si riferiva ai burocrati, supponiamo dell’amministrazione regionale.

Anche in questo caso, non ha fatto i nomi di questi burocrati. Insomma, Montante, come Cimabue di un celebre sketch di “Carosello”, ha fatto una cosa e ne ha sbagliate due.

Va ricordato che, prima di infilarsi in questo tunnel dei “pupari”, il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria – questo è avvenuto la scorsa settimana – ha sferrato un duro attacco a Crocetta, invitandolo, senza tanti complimenti, ad andare al di là degli “annunci”. Di fatto, accusando il presidente della Regione di governare con gli “annunci”.

In questa storia saltano agli occhi due contraddizioni più psicanalitiche che politiche. Confindustria Sicilia ha sostenuto la candidatura di Crocetta alla guida della Sicilia. Ed esprime un assessore nella giunta: Linda Vancheri, titolare delle Attività produttive. A rigor di logica, se il presidente Crocetta ha governato con gli “annunci”, anche Confindustria Sicilia, tramite l’assessore Vancheri, ha governato (e sta governando, perché non ci risulta che la Vancheri si sia dimessa) con gli annunci.

A proposito dei “pupari”, poi, va detto che, forse, Montante pensava, anche in virtù del ruolo che esercita, di esercitare una certa influenza su Crocetta. Oggi, invece, il presidente degli industriali siciliani scopre che l’attuale presidente della Regione pensa e decide con la propria testa.

Allora? Il problema, con molta probabilità è molto più serio. Crocetta, è noto, ha dato vita al movimento politico il Megafono. Un movimento che, oltre ad aver dimostrato di non essere un’appendice del Pd, non è nemmeno la seconda appendice di Confindustria Sicilia.

La verità è che Giuseppe Lumia e Antonello Montante pensavano di avere messo un “pupo” alla presidenza della Regione. E hanno pensato male. Perché Crocetta sta dimostrando, pur tra mille difficoltà, di muoversi in autonomia. Cosa, questa, che non piace né a Montante, né a Lumia.

Sia Montante, sia Lumia sono portatori di interessi. Politici e non soltanto politici.

Confindustria Sicilia ha interessi nel settore dei rifiuti. Dove la legalità è stata calpestata. E dove non è detto che tutto venga messo a tacere: cosa che è avvenuta fino ad oggi. E questo, forse, rende un po’ nervosi certi personaggi di Confindustria Sicilia abituati a fare il bello e il cattivo tempo con il paravento della legalità e dell’antimafia.

Non se la passa meglio Lumia. Che pensava di farsi rieleggere al Senato senza problemi nel Megafono. Invece lo scenario elettorale per il Senato si sta ingarbugliando. A complicare tutto è la lista di Bruno Tabacci che, con l’arrivo di Carmelo Lo Monte, Michele Cimino, Riccardo Savona e altri ancora sta diventando competitiva. Se da un lato garantisce comunque il centrosinistra, non garantisce affatto Lumia, che rischia di restare fuori.

I seggi disponibili per il Senato, in Sicilia, dovrebbero essere, per lo schieramento che vincerà, 14. Nel centrosinistra le formazioni politiche che concorrono sono Pd, Megafono, Sel e Tabacci. Il Pd, ovviamente, supererà il 3 per cento (che è la soglia di sbarramento sotto il quale non si ha diritto al seggio). E gli altri? Tabacci sembra abbondantemente dentro. Sel è in difficoltà. E il Megafono?

Il 3 per significa circa 100 mila voti. Li prenderà il Megafono? Con gli attuali chiari di luna non è detto. Perché sono intanto, nella lista del presidente Crocetta, a manifestare fastidio. Sono in tanti, insomma, a non volere Lumia capolista. Gente che minaccia di non impegnarsi se capolista non sarà Antonio Presti. Ma se capolista sarà Antonio Presti Lumia sarebbe fuori…

Insomma un gran casino. Per non parlare del fatto che il centrosinistra, al Senato, in Sicilia, potrebbe perdere. E allora…

L’autogoal di Montante: “Crocetta si liberi dai pupari”. In che senso?

Foto di prima pagina tratta da lavocedellisola.it

 

 


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