I crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione potranno essere utilizzati per compensare le cartelle esattoriali delle aziende. È questo, in sintesi, RipartImpresa, lo sportello presentato questa mattina dal Movimento 5 Stelle e da Riscossione Sicilia. Una partnership che fa storcere il naso ai più e su cui Rosario Crocetta ha sentito l’esigenza di esprimersi, ancor prima dell’inizio della conferenza stampa, rimarcando l’appartenenza politica dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo: «Ritengo che le figure istituzionali nominate dal governo – ha precisato il presidente – debbano confrontarsi con tutti».
RipartImpresa prenderà il via a partire dal prossimo 6 giugno e coinvolgerà potenzialmente oltre 46mila aziende, 50mila professionisti, per un volume di denaro da 12 miliardi. In sostanza, visti i considerevoli ritardi della pubblica amministrazione nei pagamenti alle imprese («il termine di 30 giorni per il pagamento alle aziende non viene quasi mai rispettato – ha sottolineato la capogruppo Angela Foti -, addirittura in Sicilia si arriva a 270 giorni di attesa, tempi insostenibili per chi ogni mattina alza una saracinesca»), ecco la possibilità di decurtare quei crediti vantati dalle cartelle esattoriali inviate da Riscossione Sicilia.
L’iniziativa è stata messa in piedi da Riscossione sulla base di una proposta del Movimento 5 Stelle, «sempre ignorata dal governo». «La richiesta della compensazione tra crediti e debiti – ha detto Giancarlo Cancelleri – era stata avanzata anche da noi nelle ultime finanziarie, ma l’emendamento è stato sempre bocciato». Lo stesso Fiumefreddo ammette che «è doveroso riconoscere che il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione nel silenzio generale, nonostante in commissione io abbia provato a richiamare l’attenzione di tutti. Riscossione non poteva non prenderla in considerazione, visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende».
Potranno essere compensati i crediti «non prescritti, certi, liquidi, esigibili e certificati» vantati nei confronti dello Stato, della Regione, dei Comuni, delle ex Province, delle aziende sanitarie e ospedaliere. Delle oltre 46mila aziende siciliane che vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione, poco meno di 29mila operano nel settore dell’edilizia, circa 16mila e 500 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. I debiti che potranno essere compensati sono quelli relativi a Iva, contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi e multe automobilistiche.
Come accennato, non sono chiaramente mancate le polemiche sulla strana coppia Cancelleri-Fiumefreddo: «Ci sarei andato anch’io se mi avessero invitato», ha commentato Crocetta. «Lo abbiamo invitato due anni fa, quando abbiamo presentato l’emendamento», ha risposto Cancelleri. «L’orologio rotto in questa stanza – ha concluso Fiumefreddo – è il simbolo delle molte cose rotte, dentro questo Palazzo».
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