L'operazione della Dda di Catania, che ha coordinato il lavoro dei carabinieri, riguarda il gruppo mafioso attivo a San Giovanni Galermo e il clan Assinnata di Paternò. Nell'indagine anche le pressioni subite da due imprenditori della grande distribuzione
Cosa nostra, 18 arresti per maxi-giro di estorsioni Vittime costrette a pizzo mensile e regali per le feste
Operazione antimafia a Catania. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale hanno arrestato 16 persone accusate a vario titolo di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ad altre due persone sono state destinatarie di un provvedimento di fermo la cui conferma sarà al vaglio del gip. Al centro dell’inchiesta ci sono i gruppi mafiosi di San Giovanni Galermo e il clan Assinnata di Paternò, entrambi legati a doppio filo con la famiglia mafiosa etnea dei Santapaola-Ercolano.
Nel mirino delle cosche erano finiti due imprenditori, padre e figlio, attivi nel settore della grande distribuzione e proprietari di una catena di supermercati. L’avvicinamento era avvenuto già nel 2001 quando i due avevano aperto ad Aci Sant’Antonio un punto vendita. La richiesta del pizzo ha visto lievitare le pretese da 350 a 1500 euro al mese, anche in seguito all’apertura di altri punti vendita a Belpasso e Misterbianco e di un bar tabacchi a San Giorgio. A queste somme si aggiungevano i regali in occasione delle festività: da 500 a 1500 euro, più ceste natalizie e champagne.
La morsa del pizzo è continuata anche quando gli esponenti di spicco dei due gruppi sono finiti in carcere. In queste circostanze erano le donne – questo il caso di Rita e Francesca Spartà, rispettivamente coniugi di Salvatore Gurrieri e Salvatore Basile – a ritirare le estorsioni. Coinvolta nell’indagine anche la moglie di Roberto Marino, Maria Antonietta Strano. Per lei il gip non ha emesso misura cautelare. Dalle indagini è emerso che il pagamento del pizzo, dopo una pausa forzata a causa del Covid, era ripreso subito dopo ferragosto. La richiesta è stata accompagnata dall’avvertimento circa la possibilità di subire rapine e danneggiamenti.
Tra gli arrestati c’è anche il 30enne Domenico Assinnata, negli anni scorsi finito al centro delle cronache per avere organizzato un inchino dei cerei, che sfilano durante le celebrazioni della festa di Santa Barbara, proprio davanti la propria abitazione. Assinnata successivamente avviò una collaborazione con la giustizia, un passo da cui è tornato indietro l’anno scorso.
I nomi degli arrestati
In carcere:
1. BASILE Salvatore, nato a Catania il 7.7.1971
2. BASILE Carmelo, nato a Catania il 13.8.1949
3. FIORE Salvatore, nato a Catania il 24.12.1967
4. GURRIERI Salvatore, nato a Catania il 2.10.1973
5. LA MATTINA Giovanni, nato a Catania il 12.6.1960
6. MARINO Luca, nato a Catania il 27.10.1982
7. MARINO Roberto, nato a Catania il 22.5.1959
8. MIRENDA Vincenzo, nato a Catania il 27.12.1973
9. MOTTA Francesco Lucio, nato a Catania il 13.12.1986
10. PATERNÒ Cristian, nato a Catania il 21.2.1981
11. SPARTÀ Rita, nata a Catania l’1.2.1976
Ai domiciliari:
12. ASSINNATA Domenico Filippo, nato ad Agira il 29.4.1952;
13. ASSINNATA Domenico, nato a Paternò il 16.11.1990;
14. MIRENDA Angelo, nato a Bronte il 3.9.1964;
15. MIRENDA Arturo, nato a Bronte il 29.6.1961;
16. LONGO Alfio Emanuele, nato a Paternò il 20.12.1985;
Sottoposte a fermo:
17. RIOLO Gaetano, nato a Catania il 28.11.196818. SPARTÀ Francesca, nata a Catania il 6.12.1982