La rotatoria naturale – che ha modificato la viabilità all’incrocio tra corso delle Province, via Gabriele D’Annunzio e via Vittorio Emanuele Orlando e che rotonda non è – è stata chiamata così perché segue la forma triangolare di un palazzo che si trova al centro dell’incrocio. La sua entrata in funzione, nell’agosto del 2014, ha sollevato parecchie critiche e proteste da parte dei commercianti della zona, che si sono visti privare del passaggio – e della possibilità di posteggio – delle macchine. A più di un anno di distanza dall’introduzione di questa novità, cos’è cambiato per i commercianti e per i residenti della zona? E, soprattutto, avrà questa rotonda naturale sortito l’effetto di ridurre il traffico e gli incidenti in uno dei punti di congestione per eccellenza a Catania? Secondo i proprietari delle botteghe della zona, non è servita a nulla.
Dopo un periodo di prova di alcuni mesi con l’installazione provvisoria dei new jersey in plastica, e dopo aver ripristinato il vecchio senso di circolazione durante lo scorso periodo natalizio per agevolare le attività commerciali dell’area, la rotatoria naturale è stata definitivamente installata all’inizio del 2015. Con aiuole in cemento a complemento della segnaletica orizzontale e verticale, che già indicavano i sensi di marcia. «Questa rotatoria è una fesseria: c’è più confusione di prima e secondo me sarebbe bastato un semaforo per regolare il traffico», dice il signor Franco, proprietario di un negozio di strumenti musicali. «Quando hanno installato la rotonda provvisoria noi commercianti abbiamo protestato a lungo, abbiamo addirittura fatto un sit-in in mezzo ai new jersey di plastica, ma poi ci hanno detto che sarebbe scattata una denuncia e ci siamo dovuti arrendere».
«Secondo me il traffico è addirittura aumentato», incalza Mario, che abita nelle vicinanze. Il malcontento, poi, è condiviso da quasi tutti i commercianti della zona. Che in maniera unanime lamentano un notevole calo delle vendite nell’ultimo anno. Per le commesse di un outlet di abbigliamento in fase di liquidazione, la rotatoria è stata «la mazzata definitiva in un periodo sicuramente già difficile», che le costringerà a chiudere i battenti.
«Ho visto cadere molti motorini in prossimità della curva creata dalla rotatoria», racconta un commerciante il cui negozio si affaccia proprio sull’angolo tra via D’Annunzio e corso delle Province. Che prosegue: «Senza parlare del fatto che, ogni volta che non ci sono i vigili, le macchine ignorano la segnaletica e sterzano dove gli pare, senza fare il giro dell’isolato e imboccando la strada contromano. Certo, questo comportamento dipende dallo scarso senso civico di chi guida, ma il risultato è un paradossale aumento della pericolosità dell’incrocio».
Anche alcuni residenti fanno la stessa osservazione: «I vigili sono presenti, almeno due volte a settimana, soprattutto negli orari più critici, e in quei momenti non è comunque possibile ignorare la segnaletica, ma in assenza di traffico, di notte per esempio, succede spesso». E sebbene la rotonda non sembri aver portato alla diminuzione del traffico, secondo l’ufficio infortunistica della polizia municipale si è verificata una riduzione nel numero di incidenti: nel 2015 ne risulta solo uno, contro i quattro del 2014 e i nove dell’anno precedente.
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