La morte torna ad unirli. Il boss mafioso Totò Riina sarà sepolto nel cimitero comunale di Corleone dove già si trovano Michele Navarra, Luciano Liggio e le ceneri di Bernardo Provenzano. Vale a dire il gotha della mafia corleonese che dal dopoguerra in poi ha retto le sorti di Cosa nostra e ha messo sotto scacco la Sicilia. In quel cimitero c’è anche l’urna coi resti di Placido Rizzotto, il sindacalista della Cgil ucciso nel ’48 da Luciano Liggio e i cui resti furono recuperati nel 2009 negli anfratti del cimitero di mafia a Rocca Busambra.
Ed è un camposanto, quello del Palermitano, dove aleggiano anche alcuni misteri. Come quello della tomba in cui furono trovati due scheletri: uno dei due crani ha un buco, segno di un colpo di arma da fuoco. Quel cadavere, nella sepoltura che una volta era stata di Bernardino Verro (sindaco socialista ucciso dalla mafia) sarebbe di Calogero Bagarella, ucciso nella strage di viale Lazio e cognato di Riina. Dell’altro invece si sa ancora meno.
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