Gaetano Oglialoro già nel 2005, per una settimana, si era reso irreperibile. Entra ed esce dal carcere da vent'anni, recentemente era stato condannato in primo grado per droga. Ieri è scappato da un'area di servizio dopo un'udienza al tribunale di Caltagirone
Continua la caccia all’evaso, i dettagli della sua fuga Forse era senza manette, alle spalle decine di arresti
Continua la caccia delle forze dell’ordine a Gaetano Oglialoro. Il 42enne, nato a Palagonia ma residente a Ramacca, che da quasi 24 ore ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo, secondo quanto appreso da MeridioNews, era stato trasferito dal carcere di Messina al tribunale di Caltagirone. Dove si è celebrata un’udienza in cui Oglialoro è alla sbarra insieme ad altre decine di persone per una maxi rissa avvenuta in prigione. La fuga si è consumato sulla strada del rientro verso il capoluogo peloritano. Approfittando di una sosta in un’area di servizio di un cellulare della polizia penitenziaria, l’uomo sarebbe riuscito ad abbandonare in autonomia il mezzo. E, secondo alcuni testimoni, in quel momento non avrebbe avuto le manette strette ai polsi.
L’allarme è partito praticamente subito, con gli agenti che hanno battuto tutta l’area attorno al piazzale del rifornimento, in contrada Cuticchi. Una grossa area di servizio a ridosso della strada statale 417 Catania-Gela. Le ricerche però non hanno dato i frutti sperati. La zona, nonostante sia una vasta pianura, si caratterizzata per la grande presenza di alberi e coltivazioni di agrumeti, in mezzo alle quali si potrebbe essere nascosto Oglialoro. Gli investigatori però non lo cercano soltanto in aperta campagna. Perché l’uomo potrebbe essersi diretto anche nella zona di Palagonia e Ramacca, i due Comuni che si trovano a qualche chilometro di distanza dall’area di servizio. Celebre alle cronache giudiziarie per essere stata di proprietà di Rosario Di Dio, il boss di Castel di Iudica condannato in primo e secondo grado nel processo Iblis su mafia, imprenditoria e politica.
Classe 1977, Oglialoro si trovava dietro le sbarre dopo essere stato bloccato a dicembre dello scorso anno durante un posto di blocco. Insieme a due complici, Giovanni Indovino e Salvatore Vaccaro, stava trasportando 520 grammi di cocaina. Ultimata la perquisizione al suv Land Rover, i carabinieri avevano deciso di passare al setaccio proprio l’abitazione del fuggiasco. All’interno vennero trovati 23mila euro in contanti, poi finiti sequestrati. Nelle ricerche dell’uomo sono impegnati anche i carabinieri di Caltagirone e Palagonia, coordinati dal comandante Felice Pagliara. In volo anche un elicottero del nucleo di Catania.
Quella di Oglialoro, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è praticamente una vita passata entrando e uscendo dal carcere. Negli anni ’90 colleziona arresti in sequenza, sempre accusato di reati contro il patrimonio e droga. E non è nemmeno la prima volta che fa perdere le sue tracce. Nel 2005 per una settimana si era reso irreperibile, dopo che i carabinieri lo avevano sorpreso nel cortile di casa, a Ramacca, mentre era intento a smontare una macchina rubata. Cinque anni dopo l’ennesimo capitolo dietro le sbarre, con i militari di Caltagirone che lo arrestano per un cumulo di pena di 3 anni, 8 mesi e 27 giorni. Quindici giorni fa per Oglialoro era arrivata una nuova sentenza in primo grado, per l’ultimo episodio della droga e dei soldi a casa, con una pena a 6 anni e 8 mesi. In teoria, senza tenere conto del processo d’appello, sarebbe dovuto uscire dal carcere nel 2025.