Si riconosce subito la gente che si avvia ad un concerto: abbigliamento casual e zainetto. Quello stile urban che coniuga il venerdì sera ad un grande evento. Sul palco dell’uno giugno si sono esibiti Carmen Consoli e i suoi otto friends, tra cui Elisa, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Max Gazzè e i conterranei Mario Venuti e Marina Rei, ai quali la cantantessa si dichiara legata da un sincero sentimento di amicizia. Tutti insieme per aiutare i disabili fisici e psichici di cui si occupa l’associazione Namastè, recentemente sfrattata dall’immobile che li ospitava.
Essenziale per i numerosissimi fan la metropolitana, attiva fino a mezzanotte e trenta, giusto il tempo di allontanarsi da piazza Duomo e arrivare alla fermata Stesicoro, da cui parte l’ultima corsa. Il mezzo si rivela funzionale ad evitare il congelamento del traffico e conferma la necessità del prolungamento del servizio durante le ore serali. Il cambio di location, da villa Bellini a piazza Duomo, era già stato annunciato da giorni in conferenza stampa, forse anche a causa dei tanti biglietti venduti.
In realtà una lunga fila si crea ugualmente ed è umana: parte da via San Giuliano, dove rallenta un po’ il traffico, fino a piazza Duomo, blindata già dal primo pomeriggio e chiusa al passaggio dei veicoli. Misure adottate dalla polizia municipale perché ritenute necessarie ad evitare intasamenti stradali. Serrati anche i controlli della sicurezza: ispezioni alle borse e via i tappi dalle bottigliette d’acqua. Certo, tranne a volerle ricomprare negli esercizi commerciali aperti in piazza. Per non parlare delle numerose bottiglie di vetro (quasi tutte di birra) gettate come rifiuti proprio nel percorso pedonale indirizzato ai controlli. Altra misura: nessuno può arrampicarsi o accomodarsi ai bordi del Liotru, come accadeva invece ai tempi del Festivalbar. Nelle zone prefiltraggio niente metal detector; al contrario di quanto disposto in occasione di altri concerti, come quello autunnale di Antonello Venditti a Ragusa.
Il concerto di beneficenza si svolge con serenità e grandi emozioni. Consoli è una vera padrona di casa, che scalda subito il pubblico con il suo repertorio più catanese: da Mandami una cartolina, dedicata al padre scomparso a In bianco in nero sul rapporto con la madre in giovinezza. A seguire si esibisce la carrellata degli artisti-amici. Alcuni di loro parolieri, i cui ritornelli sembrano scritti per la prima volta proprio per i ragazzi in difficoltà di Namastè. «Per chi vendette amore per denaro e ora nel cuore mette un muro», canta Max Gazzè, ricordando l’amarezza dello sfratto subito. Iu sugghiu testarda sembra rispondere la cantantessa, duettando con Silvestri nella sua Testardo. Perciò Lasciami sognare in pace, aggiunge Bersani. Forse il vero desiderio dei ragazzi di Namastè.
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