Con Tonino D’Alì Pirandello sbarca a Trapani…

Capire quello che succede nel Pdl a Roma è difficile. Capire quello che succede nel Pdl in Sicilia è ancora più difficile. Capire che cosa succede nel Pdl a Trapani è impossibile. Come commentare, infatti, la sospensione di Santo Sacco dal Partito, disposta dal coordinatore provinciale di questo Partito, Senatore Tonino D’Alì? Vediamo i fatti.

Santo Sacco, esponente del Pdl, consigliere comunale a Castelvetrano dal 2001 al 2010, oggi consigliere della Provincia regionale di Trapani, viene arrestato con accuse pesantissime: sarebbe coinvolto in un giro di affari legati allo sfruttamento delle energie alternative. Una vicenda nella quale sarebbe presente la mafia.

La notizia lascia un po’ di stucco. Perché nei mesi scorsi Sacco ha dato vita a una battaglia politica in difesa del Tribunale di Castelvetrano. La sua vicenda, per certi versi, ricorda quella di certi personaggi politici, sempre della provincia di Trapani, che di giorno ‘marciavano’ per la legalità e, di notte, si incontravano con i mafiosi.

Fin qui, alla fine, il già visto. Ma l’aspetto di questa storia, come dire?, un po’ pirandelliano sta nel seguito.

Appena appresa la notizia, il coordinatore del Pdl di Trapani, il già citato Senatore D’Alì, dispone subito la sospensione di Sacco dal Partito. Anche in questo caso, tutto sembrerebbe nella norma. Non c’è ancora stato un processo che ha sancito le responsabilità di Sacco. Ma la gravità delle accuse, al limite, giustifica la sospensione.

Tutto a posto, allora? Non esattamente. Perché a disporre la sospensione di Sacco – e qui sta il passaggio ‘pirandelliano’ di questa vicenda – è il Senatore D’Alì, che non è indagato per mafia ma, addirittura, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa!

Insomma: una persona, anche se Senatore della Repubblica (e D’Alì lo è), anche se ricco (e D’Alì è ricco), anche se del Pdl (e D’Alì è un esponente del Pdl) può – proprio mentre sta subendo un processo per concorso esterno in associazione mafiosa – sospendere un proprio compagno di Partito perché indagato per mafia?

Ragionando per logica: prima di sospendere Santo Sacco, il Senatore D’Alì non avrebbe dovuto sospendere se stesso? E se si fosse auto-sospeso, come si dice oggi, come avrebbe fatto a sospendere Santo Sacco? Si può sospendere da sospesi? Anzi, da auto-sospesi?

Certo che in questo Pdl ne succedono di cose strane…

 


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