Una comunicazione del campo largo progressista, arrivata nella tarda serata (da dieci minuti erano già passate le 22.30) del giorno che è stato soprannominato il Salviniday, annuncia che «Maurizio Caserta ha dichiarato la propria disponibilità a essere il candidato sindaco della coalizione alle prossime elezioni amministrative di Catania». Una disponibilità che, in realtà, il candidato accademico aveva già reso nota da più di una settimana. Tanto che la sua ufficializzazione era attesa già domenica scorsa quando il fronte – che tiene insieme Movimento 5 stelle, Partito democratico, Sinistra italiana, Europa Verde e forum civico CataniaPuò – aveva organizzato un incontro da cui si sarebbe dovuti uscire con il nome dell’aspirante primo cittadino. E, invece, si era concluso con un quasi nulla di fatto e la decisione di prendersi ancora 72 ore di tempo. Che poi, tra una cosa e un’altra, sono diventate più di cento.
Ci si sarebbe aspettati, a questo punto, una nota meno timida e prudente in cui sarebbe stato annunciato il candidato sindaco e non una dichiarazione di disponibilità e un rimando a una conferenza stampa post weekend. Lì per lì, data l’ora tarda in cui è arrivata la comunicazione, qualcuno ha anche avanzato la giustificazione di uno stile dovuto alla «stanchezza». «Nell’incontro di ieri – chiarisce a MeridioNews il referente regionale del M5s Nuccio Di Paola – è stato ufficialmente convocato Maurizio Caserta che, seduto al tavolo davanti a tutta la coalizione è intervenuto per comunicare ufficialmente la propria disponibilità che verrà ufficializzata lunedì». Questo perché nel fine settimana i diversi partiti e movimenti e civici devono fare i loro passaggi interni prima dell’ufficializzazione ufficiale. Per esempio, per domenica era già stata convocata l’assemblea del Partito democratico. Burocrazia, dunque, non cautela figlia della scottatura dovuta al passo indietro, a poche ore dall’ufficializzazione, del primo candidato sindaco del campo largo progressista Emiliano Abramo.
«Sono passaggi naturali di una formazione di una candidatura all’interno di una coalizione – dichiara al nostro giornale il segretario regionale di Sinistra italiana Pierpaolo Montalto – Certe regole e certi riti di democrazia sono sostanziali delle comunità politiche, vanno rispettati e sono un vantaggio per tutto il fronte progressista». Il confronto è con l’altro lato della barricata, quello dei centridestre, dove i passi in avanti (da Valeria Sudano a Pippo Arcidiacono) stanno creando scompigli che dovrebbero risolversi nel tavolo regionale in programma per oggi. «Stiamo assistendo allo scempio di persone che si ergono a rappresentanza – commenta Montalto che potrebbe essere uno degli aspiranti assessori designati dei progressisti – senza pensare né alla coalizione né al bene della città».
Intanto, oltre al candidato sindaco, nel corso della conferenza stampa organizzata dai progressisti per lunedì pomeriggio in piazza Giambattista Scidà, potrebbe esserci qualche anticipazione anche sulla formazione della squadra degli assessori. Di certo, ne faranno parte tre pentastellati (da cui dovrebbe venire fuori anche il nome del vicesindaco, o più probabilmente della vicesindaca): l’ex deputata regionale Gianina Ciancio, l’ex ministra del Lavoro e delle Politiche sociali che è stata anche la madrina del Reddito di cittadinanza Nunzia Catalfo e il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi. Quest’ultimo, nel pomeriggio di ieri, ha già pubblicato i propri volantini elettorali in cui ha ufficialmente annunciato la ri-candidatura tra gli scranni di Palazzo degli elefanti. «Oggi inizia la mia campagna elettorale – scrive in una nota – E se sarò in maggioranza o in opposizione poco importa, perché sarò sempre dalla parte giusta: quella dei cittadini onesti che vogliono una città migliore».
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