Commissioni dell’Ars, vince l’Udc

Com’era prevedibile, il Parlamento siciliano dove ‘naviga’ un Governo privo di maggioranza, ha bruciato un’altra settimana per eleggere i presidenti delle commissioni parlamentari. Designazioni ed elezioni sofferte, non senza ‘morti & feriti’ lasciati sul campo. Una partita che segna la netta vittoria dell’Udc capeggiata da Giampiero D’Alia.

La confusione politica e istituzionale continua rimane la costante. Il Movimento Cinque Stelle, per esempio, mette nel ‘carniere’ la presidenza della commissione Ambiente e Territorio con il parlamentare palermitano Giampiero Trizzino.

Sull’elezione di un grillino alla presidenza della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars interviene il vice capogruppo del Pdl, Marco Falcone. “Il movimento 5 Stelle – dice Falcone – di fatto è praticamente entrato in maggioranza e lo ha dimostrato con il voto per le presidenze delle commissioni. Ora, dopo aver ottenuto molto più di quanto alla vigilia dichiaravano di voler ottenere, i quindici deputati grillini non potranno che sobbarcarsi oneri e onori nel governo della Sicilia”.

Il Movimento Territorio, rimasto fuori dal Governo, mette un proprio rappresentante alla presidenza della commissione Cultura, Formazione e Lavoro con il messinese Marcello Greco.

Il Pdl, che puntava alla presidenza della prima commissione (Affari istituzionali), ‘conquista’ la presidenza della commissione che si occupa dei rapporti con l’Unione Europea:a presiederla sarà l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio.

Il Pd e l’Udc si prendono due presidenze di commissioni a testa. Per l’Udc – formazione politica che, come già detto, esce vittoriosa da questo passaggio politico e parlamentare – Marco Forzese va a presiedere la prima commissione (la già citata Affari istituzionali), mentre Nino Dina va a dirigere la più importante commissione legislativa dell’Ars: la seconda, ovvero la commissione Bilancio e Finanze.

Il Pd, di fatto, perde la partita per il controllo della postazione più importante di Sala d’Ercole. E perde, soprattutto, Antonello Cracolici, che dopo aver tentato, senza successo, di entrare a far parte della giunta, dopo aver fatto un nuovo buco nell’acqua con il mancato ‘blitz’ per la presidenza dell’Ars, perde anche il ‘treno’ che avrebbe dovuto portarlo al vertice della commissione Bilancio e Finanze.

Per Antonello Cracolici resta solo il posto in commissione Bilancio e Finanze. Posto comunque ‘pesante’. Perché Cracolici a ruota libera – di questo si tratta – potrebbe creare non pochi problemi.

Il Pd, alla fine, controllerà la presidenza della terza commissione (Attività produttive) con Bruno Marziano e la sesta commissione (Servizi sociali e Sanità) con Giuseppe Digiacomo.

Restano a bocca asciutta quattro gruppi parlamentari: il Partito dei Siciliani, il Cantiere Popolare, Grande Sud e lista Musumeci. Anche se i primi tre ottengono una vicepresidenza a testa. Solo il capo dell’opposizione, Nello Musumeci, a quanto pare, farà opposizione…

 

 


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